Oggi avrei proprio voglia di quagliare: sono stanco di pensare, di fare bei discorsi e d’essere creativo, voglio vedere i soldi, contare i soldi.
Annusarne il profumo no, perché è sterco del diavolo.
Qualche volta ho la sensazione che Dio mi ascolti.
Mi si avvicina un tale, un francese che l’altra sera, mentre dipingevo, è rimasto tutto il tempo seduto alle mie spalle in silenzio, testimone di tutte le mie incertezze e della fatica, non certo della genialità. Viene da me e mi fa capire, farfugliando un bislacco italiano-francese che fa pari col mio italian-english, che vorrebbe acquistare quel quadro su tela che ho selezionato come sfondo sul display del mio cellulare perchè è veramente bello.
Quasi non ci credo: sono 500 euro tondi che arrivano in un colpo solo!
Ma c’è un però (non può mancare) deve sentire la moglie….”Ok” penso ”si entra nel solito standard del vorrei, ma non posso: mi venga incontro.”
Taglio corto, 400.
Quattrocento euro vanno bene anche alla moglie e non occorre chiederlo, va in camera e torna coi soldi, tutto contento, e io gli consegno la tela arrotolata a cannocchiale, con un inchino da cicisbeo.
All’inizio stagione ho perso 400 euro per non voler cedere.
Ora gli ho ripresi.
Telefono subito ad Ornella: ”Stiamo lavorando per voi, + 400.” Comunico telegraficamente.
Alle cinque ho dato appuntamento ad un altro cliente a Costa dei fiori, un omone grande e grosso che sarebbe interessato ad un piccolo quadro: che cosa buffa.
Sono in ritardo.
- Ti cercava un cliente. - mi informa Antonello, il bagnino, brutto ceffo come me, per cui si va d’accordo.
Di li a poco il cliente mi raggiunge al chiosco e siccome i soldi chiamano soldi, i 400 euro che tengo in tasca mi mettono addosso una tale verve che invece di uno, persuado l’omone a comprarne quattro.
” Buone notizie” dico al telefono ad Ornella a distanza di mezz’ora da prima ”+ 300!”
Stiamo lavorando per voi