Max.
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percorso professionale
A N T O L O G I A
CONSEGNA
"Se riesco ad aiutare una sola persona a vivere meglio,
questo è già sufficiente a giustificare il dono della mia vita."
Papa Francesco.
Capita a proposito questa frase, pronunciata da Papa Francesco,
uomo di Dio e di serena operosità.
In queste poche parole vedo espresso il senso della mia vocazione e non solo: vedo enunciata la missione dell’Arte.
Ma ora voglio evitare due cose: primo, i saluti che non finiscono mai, quando il quadro è completo, una sola pennellata è di troppo; secondo, andarmene senza aver chiuso la porta, cioè il buon uso di finire l’opera prima di rincorrere una nuova ispirazione.
L’esperienza professionale mi ha insegnato ad apprezzare la misura in tutte le cose, perché la misura è equilibrio e l’EQUILIBRIO è la regola che tiene insieme l’intero universo, una regola che assume connotazione etica, parlando di ARMONIA ed estetica, parlando di BELLEZZA.
Sono concetti che ricorrono nei miei scritti. Sono parametri ai quali mi sono sempre attenuto, dai quali ho mediato facoltà d’intuito imparando a valutare dove passa la linea di galleggiamento di ogni, struttura, gesto, discorso o sentimento che abbia necessità di mantenersi in equilibrio armonico e funzionale nel contesto nel quale sia posto.
Con un esempio, posso dire d’aver appreso concetto, discernimento e metodo dalla semplice operazione del fissare gancio ai quadri, dove ho scoperto idonea una punta di cacciavite, ad uso d’ago di bilancia, al posto di centimetri, perché la matematica è insufficiente nel calcolo delle variabili ponderali asimmetriche e disomogenee presenti in questa semplice operazione: quando il telaio sospeso in bilico sulla punta si dispone parallelo al pavimento, si può esser certi di aver centrato il punto dove fissare gancio al quadro. Solo un esempio per dire che il mestiere dell’Arte fornisce strumenti semplici per risolvere problematiche complesse, in accordo con le parole “beato te, Pietro, perché non la carne e il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre”.
Ebbene si, la Sapienza è dono e scorciatoia operativa su cui serfa l’artista, sospinto a velocità improbabili dall’onda dell’ispirazione. L’ispirazione conosce in un batter d’occhio dove passa la linea di galleggiamento di cento milioni di variabili per l’intuizione della BELLEZZA: là!
Un gesto della mano ed è fatta.
La scienza ne darà conferma a secoli di distanza, se ne sarà in grado.
Capito questo, questo ho cercato: L’ISPIRAZIONE, quell’esaltante tormento di un dolcissimo dialogo con L’ASSOLUTO, il paradosso che il mondo non può comprendere, lo SCANDALO DI DIO e della ricerca di Dio
Ha funzionato e funziona in questo modo, procedendo per ipotesi e tentativi fino al momento in cui si entra in una pace profonda: “in quel giorno non mi domanderete più nulla”, “IN QUEL GIORNO..”, si parla di un tempo e di una dimensione diversa, qualcosa che si colloca ALDILA’ dell’oggi e del qui …eh già, stiamo parlando dell’ALTROVE dell’Arte, parliamo di TRASCENDENZA, il significato riposto, la lettura tra le righe del testo, l’orientamento della mente, il DISCERNIMENTO, l’interpretazione, perché nulla in questo mondo è bastante a se stesso, tutto è in funzione e in FIGURA D’ALTRO.
IMMANENZA E TRASCENDENZA, FORMA E CONTENUTO in simbiosi perfetta: questa è la formula di ciò che si fa “a regola d’arte”.
Il difficile, problematico mestiere dell’arte, quando inteso nel verso suo, è ancora un gioco, si gioca a stabilizzare un uovo sulla punta stretta (senza l’espediente della barzelletta). E’ il miracolo della BELLEZZA, appreso in punta di cacciavite e rivelato ai puri di cuore, ai contemplativi adoratori del Santissimo.
Anche di questo ho parlato, da qualche parte.
Ebbene, in quest’epoca di confusione e d’arbitrio, dove la parola ha sposato cause sbagliate, che altro è questo sapere condiviso senza gelosia d’avaro: non è forse cura, aiuto alla vita?
D’altro non m’importa se non di tenere il passo, come una consegna: camminare…camminare sempre.
Max.
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