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A N T O L O G I A
lunedì 26 settembre 2011
Intervista a Max Loy - 20a domanda
20
Intervista
a
Max Loy
“Rispondere ad una domanda mi procura sempre un piacere sottile,
quello di scegliere, tra le tante possibili risposte, quella più ampia e più esatta”
Lo spazio è così determinante? Influenza l’opera e la sua interpretazione?
Beh.. certo, lo spazio interagisce con l’opera.
Tutti hanno provato l’intimo bisogno di personalizzare l’arredamento dell’ambiente in cui vivono. Ci si accorge allora del rapporto che intercorre tra lo spazio, la luce, noi e gli oggetti. Ordinare uno spazio è intuitivo, ma non è facile, perché chiede una coltivata capacità di sintesi, quel processo mentale capace d’individuare il soggetto e il baricentro di situazioni articolate e complesse.
Se osserviamo l’universo, la natura, ci accorgiamo dell’esattezza delle proporzioni che regolano gli equilibri di tutto ciò che esiste: in piccoli mondi, piccole montagne, piccoli animali. La sproporzione è affaticante, è contro natura e oltre a risultare “brutta”, perché non funzionale, genera in noi stress e lo stress compromette la nostra capacità d’attenzione ed anche lo stato d'animo.
Dunque anche la possibilità di un’osservazione meditata e serena di un’opera d’arte risulta viziata da pregiudizio se collocata in spazi sproporzionati.
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