Un nuovo giorno.
Alle otto sono già fuori. È meraviglioso aprire la porta della mia stanza ed essere abbagliati dalla luce, sentire il vento tiepido dell’estate, vedere il mare, le piante, i fiori. È a quest’ora che il primo giorno ho ascoltato il tema musicale del film “Lorenz d’Arabia” provenire sommesso dagli altoparlanti nascosti sotto la mia veranda. Una musica impercettibile che sembra sognata e che penetra dentro segretamente, come un profumo.
La porta dell’ appartamento sembra diventare una specie di “stargate”, un varco per un’altra dimensione: esco dalla stanza dove la notte ha alzato intorno muri di silenzio e rinasco alla luce di un nuovo giorno, alla vita eterna.
Risalgo lentamente il vialetto per andare a fare colazione inebriandomi di tutto il bello che posso raccogliere con gli occhi, mai sazi di guardare.
Che peccato essere solo! Quando si è felici fa male non dirlo a qualcuno.
Bella fregatura se anche la felicità fa star male.
Ma Dio fa le cose per bene e non mi carica addosso tutta questa energia se non ha in mente qualcosa.
Infatti è nato un imprevisto, c’è stato un cambio ai vertici della direzione e quindi ogni iniziativa è stata sospesa. Mi era stata promessa una vetrina espositiva nella zona commerciale dell’hotel, sopra la piscina, due stanze a mia disposizione per lavorare in piena visibilità. Avevo già fatto la bocca a questa cosa e invece sono ancora qui, provvisorio e ambulante, dimenticato nel trambusto dell’avvicendamento chissà per quanto ancora.
Vedremo, mi dico con filosofia, la vita è tutta un’attesa: “insc’Allah” dicono da queste parti, non si scrive così, ma ci sono delle priorità:
prima devo imparare l’inglese.
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