Ma mentre questi pensieri sbiadivano senza costrutto, fu trasportato molto lontano nel tempo da un rumore che già da un po’ venava di dolcezza anche i ricordi più tristi:
il rumore della ruota sulla strada di terra.
Pian piano ogni pensiero prese nuovo impulso e nuovo sentimento dall’ascolto dell’andare quieto della bicicletta sul quel brecciolino che si trova su tutte le strade di campagna e che è quasi polvere. Sembrava d’udire lo sfrigolare di uova in una vecchia padella ammaccata ed annerita da fuoco di brace, evocava il ricordo di un’antica mensa: una tovaglia a riquadri bianchi e blu, pane, un bicchier di vino ed una seggiola impagliata alla buona: eredità dal passato che ancora legava alla terra e consolava della velocità e del frastuono del mondo con la memoria di un lento ritorno a sera sulla strada di casa, di un rientro in famiglia.
“E’ letteratura?” si chiedeva, impegnato in un blando slalom tra le buche della strada.
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