“…L’estate….” pensava intanto, riconnettendosi per vie traverse alla distesa meditazione introspettiva che era musica di fondo esistenziale “l’estate, quel tempo propizio all’ispirazione, quella stagione opulenta e sazia, carica d’oro e di luce, di voci e di musica e colore…"
Ma qual’era la cifra dell’estate? Si chiedeva caparbio, quasi con ferocia, facendosi male nel tentativo isterico di schiodarsi dal muro dell’ovvio, “qual’era la particolare ed inedita ispirazione di quell’estate?”
L’inedito è una bella pretesa dopo diecimila anni di Storia, sembrano vane le speranze di uscire imperterriti da questa strada senza sfondo.
Che sia malsano orgoglio dell’intelletto questa smania di capire, di novità, di progresso?
Se lo chiedeva.
Continuamente.
Ricordò l’eco di un’omelia: “…la virtù di un’attesa vigile…con la lucerna accesa” e subito ebbe coscienza del silenzio di Dio nella Storia e nella sua vita.
Lo Sposo tarda ad arrivare….e le lucerne si spengono…. Le domande restano senza risposte e la fede vacilla.
Ci si deve accontentare dell’ovvio: della Scienza.
Sollevò le sopraciglia: “ la Moda, per i più lontani”.
“Nessuno ha mai visto Dio. Soltanto il Figlio e coloro cui Egli ha voluto rivelarlo…”
…Il dono della Rivelazione. In tutte le sue forme, nel quotidiano, ORA…per capire, per credere, per testimoniare…
Attendere con la lucerna accesa la nuova e particolare rivelazione in quell’ora, per quella domanda, in quella stagione e quell’età.
“Oggi è nato per voi il Salvatore” …..Sempre lo stesso annuncio, di anno in anno, di secolo in secolo:
Non creduto.
Sconfinante aldilà dell’ovvio nella regione dei paradossi e dell’utopia, alla deriva sull’oceano, sulla rotta del Titanic, la nave perfetta che non poteva affondare.
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