In memoria
Neri giace profondamente addormentato, rilassato nel sonno…e sorride alla visione sempre presente della spiaggia del Poetto, dell’estate libera e selvaggia dell’infanzia: corre a lavarsi la faccia nel mare calmo e teso dell’alba e aspetta le dieci per entrare nell’acqua con i fratelli…tutti insieme.
Ad ogni progressione del sogno cambia posizione, raccoglie le gambe, si dispone meglio sul fianco… e può succedere che, per il movimento, per un attimo cessi di sognare e apra gli occhi….
Ma che sguardo stravolto mi spiana in faccia! Non mi riconosce??
Ma ecco di nuovo il mare…
Sa forse Neri cosa cerca quando entra nell’acqua? Cerca forse quella magica sostanza in cui si è formato il suo universo?
Cerca la sua mamma?
… Certo si spinge sempre più lontano…
… Certo rimane sempre più solo…
L’attireranno misteriose sirene?
Il canto dei fratelli morti?
Non invecchia Neri. E come può? Scorre il tempo nel sogno?....
…E quante volte al giorno ritorna, stanco dopo lunga ricerca, a riposarsi sotto la quercia dove ha udito sua mamma cantare?
Lì, in quella cornice senza tempo, ha ascoltato lo stormire del vento tra le fronde e ha volto gli occhi al padre, sopraggiunto alto sul cavallo.
Altro non vuole conoscere, altro non gli importa…che questo gli basta.
E sa essere felice perché non ancora tutte le strade ha tentato per ritrovare quei luoghi: lì, su quel crinale, non è ancora andato, per esempio…
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