tutte le immagini dei quadri, delle sculture ed i testi tratti dai libri dell’artista sono © di Max Loy


..."Il raggio verde è una luce visibile per brevi secondi nelle chiare serate estive, subito dopo il tramonto del sole.

In metafora è qualcos’altro di più significante, una luce interiore che va cercata lì dove ha dimora: nel silenzio.



raccolta di immagini, testi e pensieri di Max Loy ...

e di quant'altro attinente alla sua arte

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In these paintings of mine there are two different elements: colour and shape, casualty and organization, intuition and recognition. Two different types of music combining melody and a countermelody evoking the marvel of a stereophonic listening.


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Introduzione alla Sua arte

Esposizione virtuale delle opere di Max Loy.

“E’ così: ogni azione e ancor più manifestamente quelle dettate dal sentimento, affondano le radici in una regione misteriosa dalla quale ogni gesto assume un significato trascendente che è caratteristico della figura dell’uomo: egli trascende se stesso, così le sue azioni sono allegorie, immanenza e trascendenza insieme.

Questo è un mistero grande, l’unico.”

data inizio blog: 8 ottobre 2009


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martedì 1 dicembre 2009

“Bisogna lavorare male” - dal libro "Sea life"



Bisogna lavorare male

Faccio questi discorsi dentro di me e da questi dipende il mio umore. Comunque, per corroborare l’umore, che anche quando tutto sembra sereno può rannuvolarsi per patologie inconsce, non c’è niente di meglio che un buon caffè e poichè a metà percorso tra la ricezione e il mare, nell’articolato complesso di vetrine, uffici e teatro c’è anche un bar che serve la grande piscina, vado al bar e chiedo un “caffè italiano espresso stretto e buono” così mi spiego bene e mi sembra di prendere un sacco di roba ricostituente.

Firmo un altro cedolino. Mi esce male la firma, a volte mi sembra che non ricordo come si scrive, esito e poi tiro giù uno scarabocchio dove non si legge niente.

E quella è la mia firma... sono io.


Sono le due, la piscina si va lentamente ripopolando. I clienti fanno digestione sdraiati sui lettini, altri spariscono in camera. Io sonnecchio al sole seduto al tavolino del bar e mi gusto il caffè. Calcolo i tempi che chiedono queste distrazioni e questi andirivieni su e giù se ci si dimentica qualcosa e cerco di pianificare gli orari del mio lavoro coniugandoli con le abitudini della gente, ma sento che la mia testa è stanca di cercare sempre il comune denominatore di troppe situazioni variabili. Non riesco a concentrarmi.

Forse non è proprio possibile ottimizzare il tempo e bisogna lavorare malecome diceva un mio cliente a giustificazione del tempo che mi faceva perdere per disguidi o per incuria.


Tengo conto di questo d’ ora in avanti.



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