…Ancora mare, non mi sazio.
Quando vedo quella bellissima luce moltiplicata da milioni di stelle danzanti sull’acqua, subito vengo rapito da un’estasi che trascende ogni altro pensiero, nella mente faccio silenzio e nell’anima scende la pace.
Mi figuro come d’essere giunto alle soglie del paradiso e di dover fare solo gli ultimi pochi chilometri per entrare nell’eternità beata e allora do forza alla voga e cadenzo il ritmo, tengo il tempo, destra e sinistra, uno-due, con entusiasmo, con allegria e filo dritto senza voltarmi indietro e il mio presente è acqua, cielo e luce.
Quando ho raggiunto il punto di non ritorno “dall’uomo vecchio” mi sdraio e sto lì quieto, ad occhi socchiusi, e aspetto sereno.
Verrà il giorno in cui saprò trovare la formula di questa astratta felicità, la sua esatta metafora come corpo incarnato, e allora dipingerò bellissimi quadri illuminati, profumati, pieni di estate.
In quel giorno farò il mio ingresso nel paradiso dei pittori.
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