Nicola Abbagnano, afferma che: " La solitudine deve essere vissuta nello spirito di un esistenzialismo positivo, dove l'uomo è possibilità, progettualità aperta sul mondo, norma a se stesso, lettura interiore dei suoi possibili che nulla hanno a che vedere con lo sguardo estetizzante, narcisistico, ripiegato su se stesso dell'intimismo, ma anche con forme di solitudine negativa (il nulla, la nausea, lo scacco o naufragio).L'uomo è, dunque, colui che ha capacità di scelta, che si concretizza in un compito, in una missione quotidiana con tutte le sue conseguenze etiche ed esistenziali: la vita come dubbio, come continua rimessa in discussione dei dati acquisiti, come impegno, sforzo, faticosa conquista.La solitudine, come introspezione, scavo interiore, duro lavoro di dissodamento dell'anima, viene a delinearsi, in ultima analisi, come continua riapertura degli occhi, come "dilatazione delle pupille" su ciò che si deve fare e si deve essere.Insomma, la solitudine non è affatto fuga dalla realtà, ma una forma di isolamento positivo, un ricrearsi un proprio spazio interiore, un ri-spalancare gli occhi su se stessi per riflettere, al di là delle abitudini, delle opinioni che presupponiamo consolidate, sugli interrogativi di fondo dell'esistenza, per poi riaprirsi al mondo carichi di energie positive.
Fabio Gabrielli - Insegnante di filosofia e storia nei licei tiene seminari di antropologia filosofica. Conferenziere e opinionista televisivo presso Espansione TV di Como.
Nicola Abbagnano - filosofo italiano esistenzialista positivo
Nessun commento:
Posta un commento
Esprimi il tuo commento, grazie.