http://www.youtube.com/user/maxloy1950#p/u/22/mJaIREsrsRU
Costa dei Fiori, ore 21
Ed ecco una prima visitatrice, una giovane mamma con una bella bambina bionda in braccio. Osserva con attenzione la mostra mentre io seduto sulla mia seggiola da regista butto giù queste righe che stanno appena un passo dietro ai fatti.
Sospendo un attimo e inforco gli occhiali
- Le piacciono? - chiedo
-Si, ma non è il mio genere – gentile e decisa, una risposta ortodossa , ma che non lascia spazio di manovra. Però a me piace fare esercizio oratorio anche per sport e mi interessa studiare fino a dove possono le parole.
- …eppure sapesse quanto sono interessanti questi quadri…. - comincio a dire - ..sa, anni fa dipingevo quadri figurativi. Ha avuto modo di sfogliare i volumi che ho messo a disposizione del pubblico? –
- No, non li ho visti. -
Mi alzo e prendo il secondo volume, lo apro sulla rassegna dell’ultimo periodo figurativo, dove la resa del dettaglio è particolarmente certosina e le mostro le foto di alcuni dipinti.
Conosco l’effetto che fanno a chi piace quel genere di pittura e infatti, come avevo previsto, anche questa signora resta molto colpita da questa mia diversa identità e dalla bravura ed esclama:
- eh, questi si li capisco….. sono bellissimi! –
- Eppure, signora, come le dicevo, questi che ha di fronte - e con un gesto della mano descrivo l’arco della mostra – sono anche più belli e soprattutto più misteriosi… - La signora osserva nuovamente la rassegna mentre la bambina le si struscia addosso come un micio affettuoso. Io continuo
- se vuole le spiego perché. -
Vuole.
- Vede - dico allora - questi quadri sono innanzi tutto trasparenti…. Lei può guardare attraverso di loro come fossero di vetro. Questo non accade nella pittura figurativa dove il pittore, se è bravo, definisce ogni dettaglio così bene che l’osservatore è pressoché obbligato a percorrere passo passo tutta la strada che gli è stata preparata per farlo giungere esattamente li dove si voleva arrivasse. Ma qui non è così, in questi quadri magicamente esistono tante strade per quanti uomini contiene il mondo e ognuno può scegliere quella che più gli somiglia e inoltre, guardando attraverso queste finestre, immancabilmente si finisce per vedersi dentro. Allora significa che stare bene davanti a questi quadri significa anche stare bene con se stessi e di più, se essi vivono della nostra ricchezza interiore, godere di loro sta a significare che siamo ricchi dentro. E tutto questo, come vede, è espresso in modo giocoso, disinvolto, spontaneo e informale. Si parte dalla piacevolezza di superficie per scendere alla profondità che vogliamo e di cui siamo capaci senza fare sforzo e senza limiti di cornice. Che ne dice? -
…Ecco, ho sparato i miei fuochi d’artificio, ho offerto lo spinello allucinogeno della parola, ho amministrato con arte il tono della voce, le pause, il ritmo. Potrei continuare per ore descrivendo la tecnica, dimostrando quanta affinità esista tra canone estetico e morale, tra arte e vita, gemellando le alchimie pittoriche alla scienza e, dunque, alle leggi dell’universo fino ad appoggiare questo fantasioso e rigorosissimo castello logico sulle monolitiche fondamenta della Chiesa e da li spiccare il volo verso l’infinito agganciandomi alla scia delle comete….. potrei fare certamente tutto questo e colto dal raptus creativo modulare la voce fino al canto….. potrei farlo, ma….
……ma quando è no, è no.
Questi quadri non sono il “suo genere”.
Le persone non le cambi: parola di Dio.
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