Io non so come si vive in camera, ma suppongo che se quella genia di persone che creano disturbo all’aperto, dove c’è spazio, te le ritrovi tutte insieme nella stanza accanto o in quella sopra….beh…non hai scampo!
Mi viene il sospetto che gli ospiti dell’hotel, specie quelli che tornando anno dopo anno mi ritrovano sempre qui a godermela alla grande, provino un sentimento d’invidia e che, viziati da quello stato d’animo, interpretino il mio atteggiamento schivo come segno di sufficienza nei loro confronti.
Se fosse vera questa cosa ne sarei molto dispiaciuto perché non mi piace che la gente mi legga nel pensiero.
E d’altra parte che dovrei pensare di questi poveracci che arrivano da lontano trafelati con valige, bambini e tutti i loro problemi che non riescono a scrollarsi di dosso, che qualche volta incappano nel maltempo e che spendono una pala di quattrini per restare di cattivo umore, ammazzandosi sotto il sole nelle ore più sbagliate, per stipare in pochi giorni l’estate che, per le persone normali come me, dura almeno tre mesi. Poi, appena cominciano a rilassarsi un po’ devono già ripartire per far ritorno nelle città roventi, alla frenesia del lavoro che gli serve per mettere da parte i soldi che poi spendono qua in questo modo triste?
Che dovrei pensare, eh?
A parte il dettaglio che sono l’unico mortale che rientra da una vacanza di tre mesi più ricco, beh….diciamo meno povero, di quando è partito.
Io cerco d’aiutare questa povera gente col mio esempio: mi mostro pensante, attivo, partecipe, mostro il frutto di quel che semino, invito all’assaggio, vengo incontro alle tasche vuote, non faccio discriminazioni tra le etnie e sono educato, non disturbo e sorrido a tutti. Ma dopo questo che altro posso fare per questo prossimo indigente?
Gli mostro anche come ci si diverte!
Se nonostante il prodigarmi per loro questi sciagurati restano indietro, abbarbicati alle loro piccole infelicità, e non si smuovono dalle loro circolari abitudini….tanto peggio per loro, non meritano altra carità.
Il mondo si divide in due categorie di persone: i prepotenti e gli invidiosi e poi ce n’è una terza che non ha nome e alla quale appartengo io solo.
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