Ore 10.
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A N T O L O G I A
lunedì 30 novembre 2009
Ore 10 - dal libro "Costa dei fiori"
Ore 10.
Sono seduto all’ombra di una palma che, mentre scrivo, proietta sul foglio stilizzate ombre striate, intrecciate e soavemente ipnotiche per un lieve tremolio in risposta alla brezza marina. Se ora le disegnassi qui, sulla carta, seguendone i contorni mobili, ritroverei le linee che da tempo vado tracciando nei miei quadri, quelle scansioni che separano spazi e creano frammentazioni e disegni che non si sa cosa siano, né da dove vengano. Mi verso un bicchiere d’acqua per una pausa contemplativa. C’è silenzio. La gente sparsa qua e là tra le piante e i cespugli d’oleandro, appartata, riposa sonnolenta. Mi giungono a tratti voci che si fondono in armonia con il sommesso cinguettare di uccelli nascosti e dei passeri che, da mattina a sera, piroettano tra le fronde o ruzzolano sull’erba umida d’innaffiatura. Intorno a me fiori d’ibisco rossi e d’oleandro rosa e albicocca, cespugli di rigogliosa buganvillea viola e scarlatta, il verde tenero dell’erba e quello variegato degli alberi, delle palme opulente, perfette per la simmetria palladiana, la trasparenza fragile delle mimose presto in fiore, la familiarità del pino marittimo e, in distanza, lo svettare selvaggio dei grandi eucaliptus amici del vento, posti a protezione di quest’oasi in riva al mare che intravedo in distanza, in un riquadro d’azzurro che calamita lo sguardo. A destra, dieci metri da me, i quadri oscillano leggeri, appesi alle catenelle dei cavalletti in semicerchio. Li scopro bellissimi, perfettamente integrati con la natura. Aggiungono mistero e suscitano un inspiegabile sentimento struggente che cerco di capire se sia un mio stato d’animo o emani da loro. Meritano certo più di un’attenzione distratta, chiedono tempo e contemplazione perché il loro linguaggio, dai toni sommessi, ha intensità volatile come il profumo dei fiori di questo giardino, profumo d’estate, essenza, elisir esotico di felicità. Niente di corporeo, niente di ovvio, niente di statico e di plausibile: sono altro, sono sempre altro…. retrogusto della materia dal sapore asciutto e leggermente alcolico che rivela la presenza dello spirito.
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