Fa il suo ingresso la cantante e, come una gatta, si accoccola sull’alto sgabello, poi con un sorriso saluta il pubblico raccolto ad anfiteatro intorno alla piscina: cena a lume di candela tra le palme dell’hotel Costa dei fiori.
In alto, nella profondità silenziosa del cielo notturno, occhieggiano a migliaia le stelle.
Vedo questo a colpo d’occhio, al mio ingresso, scendendo quattro scalini come un introito alla festa perenne che vive in questo eden magico e remoto, sorto come un miraggio strano in riva al mare, perso tra campagne deserte, bruciate da secoli di sole e di vento.
Mi accomodo in un tavolo, in disparte, scegliendo per istinto quell’angolazione, quel taglio particolare che ho dato alla vita, la mia vita d’artista: la lontananza.
Nell’aria le note di una vecchia canzone di John Lennon “immagine”
“…immagine all the people living life in peace…”
Laura, la cantante, mi fa un cenno di saluto.
15 agosto, chiave di volta dell’estate.
Ho negli occhi una folla itinerante, riunita al tramonto sulla spiaggia di Nora per la festa dell’Assunzione.
- Mettete un po’ di spiritualità nella vostra vita!- predicava un sacerdote dagli altoparlanti che portavano le parole lontano, sul mare, alle barche spettatrici di un evento propizio: una benedizione a cielo aperto data dalla terrazza sopraelevata di un bar.
Un annuncio di pace per tutti.
“immagine all the people living life in peace”
“you maysay I’m a dreamer..”
“…mi dirai che sono un sognatore….”
Salvare il sogno è una missione, penso, sorpreso dal crepitare festoso dei fuochi d’artificio che disegnano nel buio quelle strane figure astratte che traccio di continuo nei miei quadri…e che i bambini capiscono.
Bellezza dell’effimero, rifletto, con nel cuore la benedizione sulla spiaggia nel giorno 15 del mese d’agosto, centro dell’estate, festa condivisa e moltiplicata dalle fiaccole che brillano sui cento tavoli che fanno corona intorno a me e che animano la notte di un sommesso brusio d’attesa.
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