Nei viottoli deserti di questo villaggio fantasma ritrovo scorci e nicchie protette di luoghi remoti nella memoria e di nuovo mi sento a casa, nuovamente calcando la sabbia di Ostia dei miei diciott’anni, guardando il mare da dietro un cancello arrugginito dalla salsedine, seduto sul legno di un pattino tratto in secco e buttato a ridosso d’una siepe selvatica, getto l’ancora nel porto di Itaca.
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mercoledì 4 novembre 2009
Passi dal libro “Destinazione Itaca”
È effetto strano allontanarsi dal chiasso del mondo ed inoltrarsi nella terra di nessuno, affiorano sentimenti ambivalenti… buoni stimoli per pensare. Materia prima, quel che serve.
Nei viottoli deserti di questo villaggio fantasma ritrovo scorci e nicchie protette di luoghi remoti nella memoria e di nuovo mi sento a casa, nuovamente calcando la sabbia di Ostia dei miei diciott’anni, guardando il mare da dietro un cancello arrugginito dalla salsedine, seduto sul legno di un pattino tratto in secco e buttato a ridosso d’una siepe selvatica, getto l’ancora nel porto di Itaca.
Nei viottoli deserti di questo villaggio fantasma ritrovo scorci e nicchie protette di luoghi remoti nella memoria e di nuovo mi sento a casa, nuovamente calcando la sabbia di Ostia dei miei diciott’anni, guardando il mare da dietro un cancello arrugginito dalla salsedine, seduto sul legno di un pattino tratto in secco e buttato a ridosso d’una siepe selvatica, getto l’ancora nel porto di Itaca.
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