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percorso professionale
A N T O L O G I A
sabato 30 luglio 2011
Non diventerò vecchio ma antico
Io ho un pallino, va detto: mi piace far quadrare i bilanci. Ma siccome non sono poi così ferrato in matematica, ricorro all’occorrenza a quel metodo che usavo con disinvoltura da ragazzo: sbirciavo il risultato in fondo al libro.
Quando in questo modo riesco a stabilire il punto di partenza ed il punto di arrivo, allora mi organizzo il percorso, forzando la realtà nei limiti di questo spazio preordinato. Ciò significa che manco di rigore storico e di obiettività. In questo somiglio a mio padre.
Però ho anche un’altra natura: sono estemporaneo, amo improvvisare e, una volta stabilita la regola, poi non la rispetto e, in barba al progetto concepito, preferisco regolarmi secondo l’impulso del momento, tentando a caso nuovi itinerari. Per questo spesso mi perdo. E in questo somiglio a mia madre.
Basterebbe raccontare la storia della loro vita per capire buona parte della mia. Ma naturalmente nessuno è stampato in serie ed anch’io ho arricchito la mia personalità con qualcosa di non riconducibile ai miei genitori e che prende le distanze dall’uno e dall’altra.
Entra poi nella storia, a grandi titoli, la figura di mia moglie quale nuovo, importantissimo centro di gravità.
Ora sto cercando di capire come possa aver fatto a conciliare almeno quattro mondi in un’unica formula senza uscire pazzo. Sarò riuscito a far quadrare il bilancio, come avrebbe fatto necessariamente papà? Credo che sia più logico supporre che non ci sia riuscito e che, allo stato attuale dei fatti, agli occhi di chiunque io possa risultare completamente matto, come a volte può essere sembrata mamma. Comunque, valutazioni a parte, savio o fuori di testa, dovevo pur percorrere una strada per arrivare da qualche parte e, non riuscendo a fare un passo senza cadere in una contraddizione, ho finito col sognare una barca ed un porto ed in questo sogno ho stipato tutta la mia vita.
Poi mi hanno raccontato che questa, ad occhio e croce, è la speranza cristiana.
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