tutte le immagini dei quadri, delle sculture ed i testi tratti dai libri dell’artista sono © di Max Loy


..."Il raggio verde è una luce visibile per brevi secondi nelle chiare serate estive, subito dopo il tramonto del sole.

In metafora è qualcos’altro di più significante, una luce interiore che va cercata lì dove ha dimora: nel silenzio.



raccolta di immagini, testi e pensieri di Max Loy ...

e di quant'altro attinente alla sua arte

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In these paintings of mine there are two different elements: colour and shape, casualty and organization, intuition and recognition. Two different types of music combining melody and a countermelody evoking the marvel of a stereophonic listening.


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Introduzione alla Sua arte

Esposizione virtuale delle opere di Max Loy.

“E’ così: ogni azione e ancor più manifestamente quelle dettate dal sentimento, affondano le radici in una regione misteriosa dalla quale ogni gesto assume un significato trascendente che è caratteristico della figura dell’uomo: egli trascende se stesso, così le sue azioni sono allegorie, immanenza e trascendenza insieme.

Questo è un mistero grande, l’unico.”

data inizio blog: 8 ottobre 2009


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mercoledì 30 novembre 2011

Recensioni da repertorio: Castelvecchio, Verona 1987


Nei suoi dipinti Max Loy svela una profonda esigenza sentimentale di risalire alla realtà di quei sogni e miraggi esotici che gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza nutrono senza posa e risparmio. Non ci troviamo qui infatti al cospetto del fantastico, intellettualistico surreale, o del chimerico mondo primitivo dei naifs.


In Max Loy riemergono i volti, i cieli, i tramonti vagheggiati con minuziosa perfezione immaginaria in quella stagione di insaziate avventure oniriche che è la primissima giovinezza; stagione di archetipi impossibili, di sfere magiche e di candidi turbamenti, propizia all’invenzione di favole e leggende, di trasparenti confessioni dei propri segreti più profondi.
Max Loy è cosciente di questo sdoppiamento dell’apparentemente reale, per l’irrompere o meglio per il riaffiorare continuo, nel presente, della memoria di immagini perdute.

Licisco Magagnato




Licisco Magagnato (1921-1987), che ricoprì l’incarico di direttore dei Musei Civici di Verona tra il 1956 e il 1986, non fu soltanto uno dei grandi protagonisti della vita culturale, apprezzato a livello nazionale e internazionale per i suoi studi di storia dell’arte e quale promotore dell’opera di Carlo Scarpa, che tra il 1958 e il 1964 rinnovò il Museo di Castelvecchio.

Fondatore di altri musei nella città scaligera, condusse una lunga battaglia in favore della tutela nazionale del patrimonio storico e artistico, contro lo spezzettamento regionalistico propugnato allora da vari esponenti del mondo intellettuale. Nel 1987 fu nominato primo presidente dell'Istituto Veronese per la storia della Resistenza. Morì prematuramente l'11 aprile dello stesso anno.

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