tutte le immagini dei quadri, delle sculture ed i testi tratti dai libri dell’artista sono © di Max Loy


..."Il raggio verde è una luce visibile per brevi secondi nelle chiare serate estive, subito dopo il tramonto del sole.

In metafora è qualcos’altro di più significante, una luce interiore che va cercata lì dove ha dimora: nel silenzio.



raccolta di immagini, testi e pensieri di Max Loy ...

e di quant'altro attinente alla sua arte

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Studio: via Abbi Pazienza 14 – C.A.P. 51100 Pistoia cell. 3389200157 mail - info@maxloy.com

In these paintings of mine there are two different elements: colour and shape, casualty and organization, intuition and recognition. Two different types of music combining melody and a countermelody evoking the marvel of a stereophonic listening.


ACCOMODATI, SEI IL BENVENUTO !

Introduzione alla Sua arte

Esposizione virtuale delle opere di Max Loy.

“E’ così: ogni azione e ancor più manifestamente quelle dettate dal sentimento, affondano le radici in una regione misteriosa dalla quale ogni gesto assume un significato trascendente che è caratteristico della figura dell’uomo: egli trascende se stesso, così le sue azioni sono allegorie, immanenza e trascendenza insieme.

Questo è un mistero grande, l’unico.”

data inizio blog: 8 ottobre 2009


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martedì 10 dicembre 2019

Promozione


La realtà è un enigma.
Anche noi lo siamo: un mistero dentro un mistero.
L’Amore è la chiave.

Questo romanzo dalle vertiginose escursioni emotive, in ultima analisi, vuole essere un rendimento di grazie all'Amore che ha guidato la mia vita, è un ex voto alla memoria su cui ho meditato a lungo.
La mia professione non è quella dello scrittore, sono un pittore e sono abituato a pensare e a esprimermi per immagini e metafore in modo subliminale. Dovendo traslare una visione da uno stato contemplativo concettuale, senza tempo né movimento, in un linguaggio narrativo, ho dovuto forzare alquanto la mia forma mentis obbligandomi all'uso corsivo della scrittura che, per compensazione, si è coinvolta nel dettaglio, straniandosi nei labirintici e concentrici corridoi della trama per fare esperienze che ho registrato come verità di percorso. A chi avesse gradito una centratura più circoscritta del racconto o mi rimproverasse d’aver caricato di soverchie intenzioni parole affacciate a troppe finestre con vista, confesso che effettivamente il narrato mi ha preso la mano, mi ha mostrato la strada insieme alla bellezza, ai pericoli e alla necessità del percorso. Tutto poi è venuto da sé, ed io, affascinato dalla suggestione trascinante della visione, ho desiderato percorrerla dal dentro, metro per metro, sonnambulo in equilibrio tra le regioni di confine e testimone giurato di miracoli: un Esodo in cui l’Amore ha svelato il mio cuore.

Vivere un amore non è facile, raccontare un amore è concesso a pochi: è grazia che scende dall'alto.
Per raccontare un amore è necessario invecchiare, mettere distanza.
Sono passati tredici anni dalla mia prima memoria scritta, poi altri venti e altri anni ancora e le pagine dei quaderni dove tra un groviglio di cancellature sono narrati questi fatti sono ingiallite. Anche nel ricordo sbiadiscono i contrasti e la forza dei colori dei miei quadri. L’accumulo di giorni si perde nell'azzurro delle lontananze, nell'oro dei tramonti, diventa luce diffusa nell'anima.
Quest'ora nostalgica del giorno che volge alla sera di questa mia età matura, sfuma i contorni dell'ovvio come in una foto d'arte. Tutti i capitoli custoditi nel sentimento sono illuminati dall'avvolgente e morbida luce di un meriggio astratto, momento sospeso in cui le palpebre si abbassano e una serena dolcezza invade l’anima. A occhi chiusi, vedo il giallo, l'arancio, il rosso: ciò che il sole ha reso maturo. A occhi socchiusi l'azzurro del cielo e dalla tavolozza di questi colori vedo uscire lei, mia moglie, senza età, volto familiare dell’Amore: socchiude gli occhi al sole, poi si volge e sorride. La scena non muta, è paga della sua perfezione. Il suo segreto è nascosto nel tempo futuro o, forse, disperso nel tempo presente, tra la sabbia che scivola tra le mie dita: lei, ologramma di donna, lei sempre presente, sempre distante.

Rileggo questa storia con un sorriso d’affetto e un vago rimpianto d’aver capito tardi: senza di lei, non avrei avuto forza di respirare profondo, avrei sprecato la Bellezza per disattenzione, ma con lei e per lei ho guardato la vita con meraviglia e il tempo si è fermato in un anticipo d'eternità beata.

Max Loy





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