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percorso professionale
A N T O L O G I A
lunedì 23 aprile 2012
Danza d'Africa
A UNA DANZATRICE NEGRA
Negra mia calda voce d’Africa
Terra d’enigma e frutto di ragione
Danza per la nuda gioia del tuo sorriso
Per l’offerta del tuo seno e di segrete virtù
Danza per l’aurea leggenda di notti nuziali
Per i tempi nuovi e i secolari ritmi
Negra infinito trionfo di sogni e di stelle
Amante docile alla stretta dei Kora
Danza per la vertigine
Per la magia delle reni che il mondo ricominciano
Danza sei
E intorno a me bruciano i miti
Intorno a me le parrucche del sapere
In gran fuochi di gioia nel cielo dei tuoi passi
Danza sei
E i falsi addii ardono nella tua fiamma verticale
Sei il viso dell’iniziato
Che sacrifica la follia ai piedi dell’albero-guardiano
Idea del Tutto sei e voce dell’Antico.
All’assalto delle chimere gravemente protesa
Sei il Verbo che esplode
In razzi miracolosi sulle rive dell’oblio.
Ndjock Ngana - Poeta camerunense
domenica 22 aprile 2012
Poesia
Nuvole basse, cieli di carta grigia
e dietro i vetri
dolce si scioglie l'immagine del giorno.
Sulle cime di alberi remoti
si congelano i sogni:
vaghi colori che sbiadiscono
nel disegno del tempo.
Stasera il quartiere non ha voci
e le case hanno occhi ciechi.
Tra poco ferite gialle
si apriranno nel buio delle stanze
e un pianoforte
zoppicherà nell'aria le sue note
adesso come allora
come una sera di tanto tempo fa,
con mia madre che canta nell'ombra
(e la voce ride)...
Mia madre, morbida e bianca
dagli occhi di bambina
e dalle mani buone,
mia madre, che adesso mi guarda
da milioni di anni luce,
eppure e così presente
che solo il pensarla mi consola..
Domani, io sarò ancora vivo
e avrò pensieri aguzzi
e avrò pensieri aguzzi
come schegge di cristallo
e parole rotonde
come ciottoli lisciati dal torrente.
Domani, stasera no:
Stasera io muoio
col morire del giorno.
Poesia di Franca Ferrari
sabato 21 aprile 2012
L’approccio con l’ignoto: la metafora dell’arte astratta
Sono i pensieri che abbiamo sulle cose
a essere fonte di sofferenza – e in
altri casi di gioia.
Le emozioni hanno un carattere rivelatorio. Esse ci mostrano la
nostra radicale dipendenza dall’ambiente naturale e sociale di cui siamo parte,
ci dicono qualcosa delle situazioni in cui ci troviamo a interagire con altre
forze organiche, ambientali e culturali. Che gli organismi e in particolare
quelli umani dipendano per la loro sopravvivenza, ma anche per la loro
determinazione e per la loro prosperità, dall’ambiente in cui si radicano, e
che contribuiscono a loro volta a determinare con le loro azioni in esso . Sono
anche la matrice che rende già subito significativa ogni nostra esperienza del
mondo o che fa sì che ogni nostra interazione con l’ambiente che ci circonda
sia sempre già caratterizzata da una qualità estetica che avvertiamo immediatamente.
L’esposizione radicale dell’organismo all’ambiente implica che egli ne avverta
subito il carattere di volta in volta minaccioso o accogliente, caldo e
confortevole o dannoso e portatore di ostacoli, favorevole e capace di arridergli
o perturbante, buio e alieno. Le nostre relazioni con l’ambiente naturale e
umano, e in particolare quelle emotive, sono da subito portatrici di
indicazioni rilevanti per il nostro benessere o la nostra prosperità. Pertanto,
se vi è un forte riferimento all’individualità, ciò accade perché nell’interazione
continua con il mondo di cui è parte, ne va dell'individuo stesso, che avverte profondamente la propria
vulnerabilità a forze che si sottraggono alle sue possibilità di controllo
– non certo perché si tratti di un ambito di vissuti soggettivi, di principio
precluso agli altri.
In altre parole, ogni esperienza immediata delle cose,
di ciò che esse fanno su di noi, si configura già nella forma di un «sentire
come», di un avvertire significativamente orientato, cui non si aggiunge in
seconda battuta la possibilità di un assenso o meno, poiché un assenso o la sua
negazione inerisce già alla qualità estetica di cui è carica di volta in volta
l’esperienza immediata.
Ecco allora il ruolo l’indagine cognitiva che, intesa come
esperienza riflessa, torna analiticamente su un’esperienza immediata, che non va
da sé ma pone dei problemi rispetto ai nostri abiti di comportamento usuali, e
che pertanto la conoscenza consista in un processo di discriminazione, di
rinvio del godimento o della sofferenza immediata, in vista dei riferimenti
ulteriori che le cose in questione possono avere. Ovviamente tale ruolo si
impone solo in quei tipi di esperienze e di interazioni che richiedono una problematizzazione più o
meno astratta rispetto al contesto situazionale.
lunedì 16 aprile 2012
La pace che auguro
Sta
scendendo la sera, il vento è calato, si è dissolto in brezza leggera che
accarezza il viso e muove appena la falda leggera del mio cappello di paglia.
Il mare è una tavola azzurra che volge al violetto, la risacca è ridotta ad un
bisbiglio, un fruscio d’acqua che appena respira. Il cielo completamente
sgombro sopra di me e sul mare, confina oltre il profilo delle montagne banchi
di nuvole sfilacciate e ariose che si spingono lontano e svaniscono nel nulla.
Vorrei condividere la
spiritualità appagante di questi momenti e penso ai volti delle persone che
amo, ma subito la visione si dilata e diventa astratta, abbraccia il mondo,
diventa visione biblica di moltitudini.
Resto assorto, porto
lontano lo sguardo.
Contemplo il mare, la
terra, il cielo.
Condivido in silenzio la
religiosa bellezza di questo tramonto.
Questa è la pace che cerco
e che auguro.
tratto da "Costa dei fiori" di Max loy
Profumo di spazi aperti
Ho approfittato di questa
giornata di sole per realizzare il desiderio di rivedere il faro di capo
Spartivento. …passo senza fermarmi le belle spiagge di Chia, accarezzate in
distanza con gli occhi, tiro dritto fino all’ultima spiaggia e parcheggio
all’ombra di un cannicciato, in un’area custodita, ultimo avamposto della
civiltà prima che la strada sconnessa diventi impraticabile. Di li in poi seguo
un largo sentiero panoramico che s’inerpica con curve e tornanti tra rocce e
cespugli.
Sento il profumo della
Sardegna, quell’odore aspro e amaro che proviene da un mix di erbe che si fonde
con lo iodio delle alghe e la salsedine marina, è profumo di spazi aperti e di
grandi silenzi, il profumo di un’isola. Capo Spartivento, ultimo baluardo che
serra l’ampio arco delle dorate spiagge di Chia, uniche al mondo per bellezza e
uniche nella mia memoria.
Calpesto la sua rena procedendo in salita verso il faro.
Ho lasciato alle spalle
l’insenatura di cala Cipolla, ancora vociante degli ultimi turisti, e mi sto
addentrando in quel sentiero tortuoso e sconnesso che solo i temerari tentano
su un fuori strada. Anche camminando a piedi è necessario tenere gli occhi a
terra per non inciampare nelle pietre o slogarsi una caviglia nei solchi che
l’acqua ha scavato nella terra.
In questo silenzio animato della natura, riascolto il rumore
familiare dei passi che son ricordo di un mondo passato in cui si andava a
piedi su strade di terra, ricordi d’infanzia, di cinquant’anni fa.
Sotto il mare rumoreggia
irrompendo con grandi onde tra gli scogli e la luce rende festoso questo
spettacolo grandioso. Poi la strada aggira un’altura ed il rombo del mare
lentamente si affievolisce ed infine scompare, il silenzio diventa grande e mi
rende consapevole dei piccoli rumori: lo scricchiolio di un arbusto secco al
passaggio furtivo di una lucertola, il ronzio di un’ape a mezz’aria.
Tratto da "Costa dei Fiori" di Max Loy
Sardegna: scorci di bellezza
A fair number of peasants in the streets, and
peasant women in rather ordinary costume: tight-
bodiced, volume-skirted dresses of hand-woven linen
or thickish cotton. The prettiest is of dark-blue-and-
red, stripes-and-lines, intermingled, so made that the
dark-blue gathers round the waist into one colour, the
myriad pleats hiding all the rosy red. But when she
walks, the full-petticoated peasant woman,
then the red goes flash-flash-flash,
like a bird showing its colours.
Pretty that looks in the sombre street. She has a
plain, light bodice with a peak: sometimes a little vest,
and great full white sleeves, and usually a handker-
chief or shawl loose knotted. It is charming the way
they walk, with quick, short steps.
When all is said and done,
the most attractive costume for women in
my eye, is the tight little bodice and the many-pleated
skirt, full and vibrating with movement. It has a
charm which modern elegance lacks completely a
bird-like play in movement.
They are amusing, these peasant girls and women:
so brisk and defiant. They have straight backs, like
little walls, and decided, well-drawn brows. And
they are amusingly on the alert. There is no eastern
creeping. Like sharp, brisk birds they dart along the
streets, and you feel they would fetch you a bang
over the head as leave as look at you.
But that curious, flashing, black-and-white costume!
I seem to have known it before: to have worn it even:
to have dreamed it. To have dreamed it: to have
had actual contact with it. It belongs in some way
to something in me to my past, perhaps. I don't
know. But the uneasy sense of blood-familiarity
haunts me. I know I have known it before. It is
something of the same uneasiness I feel before Mount
Eryx: but without the awe this time.
Testo tratto da Sea and Sardinia di D. H. Lawrence
per chi desidera uno sguardo sui costumi, le tradizioni ed il paesaggio
lunedì 9 aprile 2012
Il nutrimento dell'arte
L'arte, quella vera, quella che viene dall'anima, è così importante nella nostra vita.
L'arte ci consola, ci solleva, l'arte ci orienta.
L'arte ci cura.
Noi non siamo solo quello che mangiamo e l'aria che respiriamo.
Siamo anche le storie che abbiamo sentito,
martedì 3 aprile 2012
Comprendere l'opera pittorica
Per comprendere l'opera pittorica bisogna analizzare gli elementi che fanno parte del processo comunicativo e cioè i singoli elementi che vi concorrono e le regole del codice visivo, insieme alle regole compositive e percettive. Riconoscere gli elementi della grammatica visiva e le regole sintattiche dei messaggi visivi è altresì fondamentale per analizzare il testo visivo. Alla fine estrapolando da tutti gli elementi analizzati i vari significati si avrà il significato complessivo dell'opera d'arte. Operativamente per analizzare un'opera d'arte è necessario seguire un percorso che porta da una lettura di ogni singolo aspetto della comunicazione alla lettura complessiva che sintetizza l'analisi dei vari aspetti.
Analisi dei segni presenti nell'opera, e delle regole di configurazione spaziale e compositive. Elenco delle operazioni:
Osservazione e riconoscimento dei colori, distinguendoli in caldi e freddi, in toni chiari e toni scuri. Riconoscerne le regole di complementarietà e dei contrasti. Capire i colori che sembrano anteporsi agli altri osservando la relazione in cui si pongono i colori chiari e quelli scuri, e i toni cromatici che, rispetto agli altri assumono un peso maggiore.
Osservazione delle luci, la provenienza della luce e l'osservazione delle ombre, identificando se è diffusa, radente ecc.. e identificandone i ritmi
Osservazione delle linee, se esse sono continue, spezzate, curve o orizzontali. Identificarne i ritmi. Riconoscimento delle linee di forza presenti nell'opera - se esse sono convergenti, divergenti, chiuse o aperte e della natura degli andamenti lineari-. I diversi tipi di linee presenti in un'opera infatti determinano l'attribuzione di un maggiore o minore peso in relazione al loro andamento, ritmo, distribuzione
Analisi dei gesti, se sono dinamici o statici e che relazione c'è tra i vari movimenti presenti.
Osservazione della configurazione spaziale: figura-sfondo; vicinanza; eguaglianza; forma chiusa/forma aperta; forma buona; esperienza; pregnanza.
Osservazione delle principali regole compositive dell'equilibrio, del peso, della prospettiva, del ritmo, del movimento, della direzione e infine della simmetria.
Ed ecco che siamo giunti alla decodificazione del messaggio visivo. Individuata nell'opera l'organizzazione delle forme, linee, colori e le regole della Gestalt, ovvero vicinanza, somiglianza, forma aperta/chiusa; la curva buona nelle linee, la distribuzione su più piani delle immagini, attraverso una operazione di sintesi supportati da una buona capacità critica, si potrà estrapolare un significato da ognuno di questi elementi. Si dedurranno i significati delle regole compositive, dei singoli codici visivi, il significato dei gesti dei personaggi presenti nell'opera e delle singole immagini che la compongono. Dal significato del messaggio si dedurrà l'uso che veniva fatto dell'opera e i suoi destinatari – quindi la funzione prevalente-.
Si perverrà all'eventuale relazione che è intercorsa tra le varie funzioni e il contesto, e allo scopo comunicativo dell'opera che è il fine ultimo di tutto il percorso analitico seguito per potere condurre una analisi critica complessiva dell'opera d'arte.
Tratto da "La lettura di un'opera d'arte pittorica, finalizzata alla sua comprensione"
P.Campanella - Febbraio 2002
Si perverrà all'eventuale relazione che è intercorsa tra le varie funzioni e il contesto, e allo scopo comunicativo dell'opera che è il fine ultimo di tutto il percorso analitico seguito per potere condurre una analisi critica complessiva dell'opera d'arte.
Tratto da "La lettura di un'opera d'arte pittorica, finalizzata alla sua comprensione"
P.Campanella - Febbraio 2002
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