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percorso professionale
A N T O L O G I A
martedì 27 luglio 2010
Il cuore della bellezza
Mare
Niente onde che si infrangono sugli scogli, niente navi in balia di tempeste, niente tramonti napoletani, niente barche a Portofino, cose grandiose e bellissime, ma ingannevoli, indulgono alla teatralità del sentimento, eccedono del terribile e del bello fino a sazietà.
Il mare dei miei quadri è nodo al fazzoletto, aiuto a ricordare cose sepolte nella memoria, è vela, è ala per staccarsi dal suolo, profumo nell’aria che rivela il passaggio di un santo.
Il mare è ciò che ho sempre nella mente.
Il mare è grande silenzio, è respiro, vastità, è abisso di tenebra, è inconscio, è destino, molto più di tre quarti del peso del mondo in acqua salata.
lunedì 26 luglio 2010
Recensioni da repertorio
I crepuscoli lenti, una diffusa chiarità aurea, che si adagia sulle foglie e sulle corolle dei fiori, sui rami, su sconfinate paludi, su lande deserte, mentre al sole calante si contrappone una sfera opalina che racchiude frammenti di paesi di sogno.
..........
Agavi e palme, pallidi fiori di oleandro, zinnie opulente, sassi, rocce, tutto ha significato: nulla è occasionale in questa pittura esatta, come i preludi di Debussy.
Quando la pittura impone un discorso e schiude l’anima alla meditazione,
allora è pittura.
Giuseppe Pau
La barca e l'acqua
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio –
è una barca che anela al mare eppure lo teme.
(Edgar Lee Masters, George Gray, in Antologia di Spoon River)
L’uomo ha sempre tentato di governare le acque del mare, d’impossessarsi dei suoi segreti e delle sue ricchezze, ma ogni volta ha trovato di fronte a sé una creatura imprevedibile e di una forza spaventosa, contro la quale non ha mai potuto opporsi. Un semplice sconvolgimento del suo movimento getta l’uomo nel panico e lo rende impotente nel terrore di una fine improvvisa.
La barca, che sia nave, traghetto o veliero è un simbolo che porta nei sogni il carattere del movimento nell’esistenza, archetipo del divenire attraverso le vicende umane, solcando le acque del tempo. Rappresenta allora sicurezza e possibilità di mantenersi a galla, di avanzare e di proteggersi, simbolo e nostalgia del grembo materno, avvolge e racchiude, ed è la prima culla cui fluire nell’esistenza.
sabato 24 luglio 2010
La natura dell'io come promessa
Public relations
Within the ten minutes given by YouTube I let the images run through. They portray me here and there, wandering through one hundred cities, hidden in the crowd shaking hands with me and asking for my autograph as if I were a star, and I change my way of being and I joke trying to figure a new image, the most suitable to the agreed role and I smile kindly and witty.
Sometimes, however, while speaking, I gazed in contemplation, losing the thread of my thoughts because an emotion, a dream, something vague caught my imagination all of a sudden.
Then, I started observing the audience, waiting for the predictable outcome of every conference and from that moment on, I began extemporizing, following a special unique inspiration, and I entered the smooth manifest wall, carrying everybody away to no man’s land. However, as time went by, I felt more and more tired of spreading around words which could be hardly heard in this noisy world which proceeds at the wrong speed, which can’t enjoy and appreciate all the things it swallows up, because it’s always busy doing something else.
Therefore, it’s some time now that I gave up holding conventional exhibitions, offering aperitives.
I have even dropped the habit of sharing my profits with art galleries.
I work in the silent peace of my studio and when the good weather comes I move to Sardinia and, for four months, I settle in paradise where I have everything I need, starting from the most important thing: the light…and the sea.
lunedì 19 luglio 2010
Il melo e la fragola
Il serio gioco del vivere
Essa è "una impossibilità di seguire", una sfasatura costante e crescente dell’essere rispetto a ciò cui resta attaccato.
Ma di cosa ci si affatica?
”Affaticarsi significa affaticarsi d’essere”.
Emmanuel Levinas
Cosa mitiga il peso dell’esistenza? Cosa ci solleva dalla fatica dell’essere?
Vivere la vita come un bel gioco.
- Divertimento - Esplorazione del mondo, avventura e scoperta di sé - Esercizio delle proprie capacità individuali (fisiche e mentali) - Occasione di apprendimento - Attività liberatoria di tensioni nervose, scarica di emozioni forti -Abbandono momentaneo della realtà con le sue regole
Così è importante per non “stancarci” di vivere valorizzare l’approccio consapevole ma ludico alla vita.
Lo scoraggiamento
Anni fa mi sono levato la soddisfazione di contrastare l'impazienza e l'incostanza imbarcandomi nella costruzione della miniatura esatta del vascello spagnolo San Felipe.
Devo confessare che mi sono divertito veramente tanto. Ho giocato per due anni rubando il tempo al lavoro, imbattendomi sempre in nuove ed impreviste difficoltà che mi hanno insegnato molto a livello di metodo costruttivo e di pazienza.
Nessuno, conoscendomi, poteva credere che l'avessi fatto io, un "Giulio Cesare" dell'azione: "veni, vidi, vici". Ma il mio motto allora fu molto diverso: "andai, mi baloccai e mi dimenticai del tempo".
L'arte è anche questo: andare a zonzo, giocare.
La mentalità produttiva imprenditoriale è troppo distante dalla gratuità del lavoro artistico.
E probabilmente questo il madornale equivoco che sta portando il sistema capitalistico all'impasse.
Penso infatti che il risultato sia altrettanto importante quanto il percorso.
..... Oggi che tutto è estremo, come lo sport, l'Arte va ripensata, come la vita.
Così propongo, con lo scopo di vincere lo scoraggiamento, di mettere da parte il risultato e di dedicarci gratuitamente alla ricerca ed alla discussione dell'itinerario.
A suo tempo scopriremo di essere approdati anche noi alla riva di una spiaggia già affollata: siamo in tanti e ci orientiamo tutti con la stessa stella.... ma questo non significa che la nostra ricerca non sia stata importante, e bella, e particolare ed il nostro risultato inutile, perchè scontato.
Nessuno è la copia di un altro e questo ci deve bastare. Porsi in quest'ottica può significare superare lo scoraggiamento che può conseguire dai nostri risultati confrontati con quelli degli altri o con gli ideali. E significa, cosa più importante, buttare a mare gli stereotipi ed inventarci la nostra strada. E cosa ancor più importante constateremo che sbagliare ed anche fallire ci aiuta a crescere. Chi di noi infatti lascerebbe una comoda strada asfaltata per un deserto, se non ci fosse costretto? Tutti continueremmo ad andare avanti e indietro sempre sull'uguale percorso comodo e collaudato ed il mondo in questo modo non si evolverebbe.
Tratto da "Piccolo saggio sulla Pittura"di Max Loy
Recensioni da repertorio
[...] L’ambito creativo dell’artista si è ampliato: l’uso della ceramica non è però che la prosecuzione di un discorso, non tanto sul colore, quanto sulla forma e sulla funzione di essa, funzione certamente estetica in quanto ogni creazione, unica nella sua fattura, ha indubbiamente il compito di fondere spazio ed oggetti in un insieme omogeneo, ma non per ciò meno etica, dal momento che ciascuna forma nel suo aspetto “grezzo”, talvolta primordiale, esprime una sorta di catarsi nella ricerca di forme e strutture antiche e distrutte, che pur tuttavia sembrano ergersi in un violento sforzo di crescita. E tale sforzo si realizza mediante l’uso di ricorrenti strutture architettoniche che si ergono verticalmente, attorno alle quali e per le quali sembra svilupparsi ed esistere l’opera.
Nel nostro mondo di plastica e di idrocarburi l’oggetto di creta, che evoca il ricordo della nuda pietra, porta nella vita di tutti i giorni uno spiraglio di res naturale e quindi vera.
Antonio Sardo.
" Dio trasse l’uomo dal fango… ci pensavo quando ho visto prendere forma la mia prima creatura: avrei voluto infonderle l’anima.
L’ho desiderato intensamente, come agli inizi del mondo."
domenica 18 luglio 2010
venerdì 16 luglio 2010
Notizie stampa di repertorio: Max Loy a Villa Paradiso
Sono anche su http://www.maxloy.com/.
martedì 13 luglio 2010
Cos'è?
In alto, nel quadro, ho tirato un breve tratto orizzontale che interseca sulla sinistra un graffio ortogonale, una specie di casualità premeditata, una connotazione razionale, il segno di un intervento e di una sintonia collaborativa con la natura.
Mi interrogo, a distanza di anni, sulla sua necessità. Provo a cancellarlo ponendo una mano che lo esclude alla vista e sto lì a pensare come sarebbe stato quel mondo senza quel segno, come sarebbe la natura senza la presenza intelligente dell’uomo.
Alla fine convengo che sta bene com’è, che è necessario, ribadisco la scelta di allora: il quadro è perfetto, lo compro.
Questa riconferma mi conforta moltissimo, per me significa che esiste una strada tracciata, la validità di un canone, coerenza di stile: terra ferma dopo troppa acqua.
domenica 11 luglio 2010
L'inconscio ci aiuta
Dunque specchiatevi dentro e scoprite qual è il vostro stile.
E perché?
Avete concepito qualcosa che in fondo non vi interessa e vi annoia anche un po’?
Avete inserito elementi inutili che potevate evitare?
Come mai ve ne accorgete solo ora?
Come stanno le cose: avete le idee chiare o state cercando una soluzione?
E il vostro umore come va? Vi state divertendo?
Siete fiduciosi o sconfitti? Determinati o rinunciatari?
Cos’è che vi piace in quel che avete fatto? Perché?
In che cosa consiste la differenza tra ciò che vi piace e quel che non vi piace?
Dove corre l’asse portante del quadro? C’è coerenza nell’insieme?
Ed ora, che cosa farete? Come andrete avanti?
Vi affiderete al caso? Farete degli esperimenti “o la va o la spacca”?
O preferite fermarvi qui, sotterrare il vostro talento, per non perdere quel po’ che siete riusciti a realizzare?
A quale criterio vi state ispirando? Cosa volete dire con quest’opera? E’ necessaria quest’opera? A chi? Per chi state dipingendo?
Può darsi che non ci siano risposte a queste domande. Considerate il vostro lavoro come un dovere compiuto. Potevate indubbiamente fare di più e meglio, ma questo è un vecchio ritornello. Ad ogni esame di coscienza è sempre così: siamo stati inadeguati, ma domani è un altro giorno: “provaci ancora Sam”.
Meglio far riposare la mente: una notte di sonno può fare miracoli. Forse nel buio, ad occhi chiusi, dal mare dell’inconscio affioreranno le risposte da decodificare di giorno.
Tratto da “Piccolo saggio sulla pittura” di Max Loy
La donna nell'arte .... uno sguardo retrò
La storia e lo studio ci insegnano che il lato femminile non è prerogativa assoluta della donna, bensì componente più o meno latente anche degli uomini.
“A quale delle due parti che compongono la personalità di un individuo?”;
ed ancora “Quale è l’istinto che ne ha maturato l’immagine e ne ha individuato il soggetto?”.
ed il sensibile mondo dell’arte abbiano affrontato.
Forse il bello sta nel non risolvere mai, questo mistero,
per continuare ad indagarlo.