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sabato 2 aprile 2011
La simbologia di un quadro di Max Loy
(si consiglia la visione cliccando sul quadro)
Come spesso ricorre nei quadri di Max Loy, si trova il mare. Il mare evoca il “brodo primordiale” nel quale l’esistenza si crea e si rinnova. Rimanda alla vita, alla madre generatrice che può dispiegare tutta la sua carica “terribile ” e diventare strumento di distruzione e di dolore.
Unito al mare vi è sempre l'orizzonte. Esso rappresenta ciò che contiene ogni cosa entro di sé e delimita un significato. Come tale è fonte di consapevolezza della finitezza, ma nel contempo simboleggia sempre un nuovo inizio. E’ il continuo stato di crescita, di rinascita e rigenerazione.
Troviamo qui un altro elemento ricorrente: le colonne di luce.
Esse richiamano l’energia fisica, la forza psicologica. Sono un simbolo di elevazione e di responsabilità.
Il fascio di luce invece evoca il ritrovamento della verità di una realtà. La luce che unisce la terra al cielo suggerisce un necessario muoversi verso un maggiore livello di consapevolezza e sentimento.
Questi fasci di luce però paradossalmente qui, anziché chiarire il significato, sembrano annebbiarlo.
Chiave di interpretazione della realtà ultima e urgente, orizzonte focalizzato resta per il Loy il quadro a tinte accese che contrasta con la restante superficie, mediata, trasfigurata, smorzata dalla luce.
L’artista ancora propone la sua chiave interpretativa della realtà. Tutto viene filtrato, interpretato, decodificato attraverso il dipinto. Il dipinto è la chiave. L’artista, coglie significato di ogni cosa nel dipingere, nel sentire e nell’esprimere tramite il pennello i sentimenti ancora forti, cupi, contrastanti della sua vita. Essi sono tali da necessitare un loro riequilibrio, da essere stemperati dalla bruma del tempo. Dal tramonto del sole che lancia ancora solenne i suoi bagliori.
Il dipinto è mare in movimento che risuona del fragore di onde che si infrangono su scogli irriducibili e immoti. Onde di dipinti accesi di passione e di terra.
In questo quadro si percepisce però anche la tonalità della nostalgia: le lontananze abitate, forse il miraggio di quiete trasparenze.
Nello scorrere del tempo: calma che prelude la sera.
Silenzio e oblio
Ciò che resta è meraviglia e armonia.
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