tutte le immagini dei quadri, delle sculture ed i testi tratti dai libri dell’artista sono © di Max Loy


..."Il raggio verde è una luce visibile per brevi secondi nelle chiare serate estive, subito dopo il tramonto del sole.

In metafora è qualcos’altro di più significante, una luce interiore che va cercata lì dove ha dimora: nel silenzio.



raccolta di immagini, testi e pensieri di Max Loy ...

e di quant'altro attinente alla sua arte

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In these paintings of mine there are two different elements: colour and shape, casualty and organization, intuition and recognition. Two different types of music combining melody and a countermelody evoking the marvel of a stereophonic listening.


ACCOMODATI, SEI IL BENVENUTO !

Introduzione alla Sua arte

Esposizione virtuale delle opere di Max Loy.

“E’ così: ogni azione e ancor più manifestamente quelle dettate dal sentimento, affondano le radici in una regione misteriosa dalla quale ogni gesto assume un significato trascendente che è caratteristico della figura dell’uomo: egli trascende se stesso, così le sue azioni sono allegorie, immanenza e trascendenza insieme.

Questo è un mistero grande, l’unico.”

data inizio blog: 8 ottobre 2009


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lunedì 21 marzo 2011

Max Loy, l’Arte, la Storia

- L’uomo ama l’acqua, il mare, e in esso le distese infinite, dove l’orizzonte è una linea che si muove impercettibile, dove i colori ora lo ravvivano ora lo velano, dove i toni cangianti attraggono l’occhio su una o su un’altra parte, dove la solitudine arricchisce la vita.
- Certo Max, e la tua arte mi appare proprio come il mare: una continua trasformazione per ricercare la quiete della perfezione, quella perfezione che, alla fine, ognuno di noi investiga.


Ieri, mi sono fermato a chiacchierare con Max Loy, un buon amico, un pittore maturo, con il quale spesso e volentieri mi intrattengo per divagare d’arte, di storia, del significato dell’esistenza. E le nostre tesi, le nostre teorie, i nostri dubbi concordano di frequente. Crediamo nella bellezza, in quella bellezza che non si può definire, quella bellezza che colpisce sentimenti ed emozioni. Crediamo nei nostri lavori, in quei lavori dove diamo il meglio di noi stessi. Crediamo nei veri valori della vita, nell’amicizia, nell’educazione, nella cultura. Crediamo in quelle virtù che oggi sono solo suppellettili del vivere quotidiano.

Nei quadri di Max c’è storia, storia del suo percorso artistico, dal figurativo all’astratto, c’è ricerca, investigazione, indagine, quadri dove l’ultimo tocco di luce li rende unici e particolari. Allora mi spiega: Per capire se un quadro è compiuto mi allontano, lo divido mentalmente in parti, lo esamino nel totale e nel particolare, cerco la possibilità di aggiungere una pennellata, un colore, un tratto ...  poi mi avvicino do un tocco … mi scosto da una parte … e quando noto essere giunto a piccoli punti, a brevi segni, beh, penso sia finito … ma …

Mi viene così in mente un passo del suo bel libro “Destinazione Itaca”, dove Max annota:
Se io faccio arte è per questo, voglio evadere dall’ovvio, voglio meravigliarmi e rinverdire ogni giorno la speranza di un sogno bellissimo affacciato sull’altrove.



Giocoforza del destino, sbirciando fra le mail ne trovo una sua, e fra le lunghe righe scorgo:
Osservo la Storia con occhio profetico, da artista, un po’ oltre il mio naso e coltivo un talento speciale per scoprire il minimo comune denominatore della complessità in movimento chiamata vita, cioè: cerco di semplificare, di ricavare le essenze, le formule … come dire … cerco “gli Universali”, mi spiego? È una necessità per chi fa arte, l’ho imparato dipingendo e, sempre dipingendo, ho capito anche che nell’arte come nella vita valgono sempre le stesse regole. 
[…] Però ho capito una cosa, ho desunto dall’esperienza che la Storia ha un Responsabile, l’unico “responsabile” che tiene il timone di questa nave di folli.

Ciao Max, a presto.

Tratto dal blog



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