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A N T O L O G I A
martedì 19 ottobre 2010
Insegnare e disegnare
La riflessione piú semplice ci restituisce la sostanziale reciprocità fra insegnare e disegnare. Il latino designare, da cui il nostro disegnare, associato al docere, che significa orientare ad un fine, ordinare, far sapere, si può fare equivalere appunto al nostro insegnare. E sia il latino designare, sia l'italiano insegnare e disegnare, sono evidentemente imperniati sul sostantivo signum, come lo è pure un'importante famiglia di parole italiane, come ad esempio segnare, contrassegnare, consegnare, assegnare, significare, sigillare. Perciò si potrebbe sostenere la tesi: non si può insegnare in senso pieno senza il disegno. Evidentemente nel senso per il quale insegnare è individuare, è formare segni, come molteplicità diversamente ordinabile; ed è sigillarli, ossia fissarli nella loro forma determinata; ed è consegnarli agli altri, assegnando a ciascuno i tipi di segni e delle loro elaborazioni che si giudicano piú adatti alla crescita di ciascuna persona. Il sistema dei segni è il linguaggio stesso, in qualunque sua forma. I segni sono tali in quanto designano un significato: in ogni caso, presuppongono disegni mentali, dunque anche progetti, che tendono a prender forma comunicabile, mediante gli essenziali disegni che sono i segni; i quali a loro volta si moltiplicano e si pongono in relazioni molteplici secondo altrettanti disegni o schemi mentali. Qualsiasi segno è dunque comunicabile e riconoscibile come designante quel determinato significato, o idea, solo mediante il disegno che lo struttura. E qualsiasi significato è tale in quanto il disegno interiore armonizza con il segno esterno riconoscendolo nella sua intenzionalità significativa.
Insegnare è dunque essenzialmente indicare, designare realtà determinate, mediante i loro disegni o immagini o simboli o segni: è indicarle nella loro determinatezza e nelle loro relazioni, reali e possibili, dunque nel loro ordine, attuale o potenziale. Insegnare è insomma trarre dal disegno interiore della realtà altri disegni interiori capaci di trasformarne la forma di ordine, nella quale la percepiamo, in altre forme di ordine, diversificate e sempre piú perfette, nonché le loro rappresentazioni esteriori. L'immagine è perciò essenziale in ogni forma di insegnamento e di linguaggio: è essenziale quanto il concetto, che è la forma della massima essenzialità e universalità dell'immagine.