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A N T O L O G I A
domenica 19 settembre 2010
Opportunità
Metafore
Massimo ormai conosceva la differenza tra l’approssimazione e l’esattezza delle metafore. Conosceva, per esempio, le implicazioni di questa differenza. Dentro gli spazi lasciati aperti dall’approssimazione, aveva constatato, ci si poteva infilare di tutto, come aveva visto fare tanto spesso in funambolismi deliranti.
Massimo non voleva fare più discorsi inutili e, giustamente, non voleva più sentirseli fare. Per esempio riteneva inutile giocare una partita senza regole e d’altra parte sopportava ancor meno le regole che si moltiplicavano senza contemplare una partita.
“Un obiettivo prima di tutto” ragionava “…. e un metodo” Il resto veniva da sé. Questa per lui era la logica.
L’obiettivo era “orizzontarsi”, il metodo lo stile scientifico. Le tappe erano, nell’ordine: consapevolezza della complessità, umiltà, ascolto, Dio.
Così detto in due parole.
…..
Cos’era e cosa non era lecito: il chiodo fisso di tutte le questioni che si trovava tra i piedi o che si andava deliberatamente a cercare e che ammucchiava irrisolte e sempre più alla rinfusa in un magazzino ormai troppo ingombro di argomenti sfusi e frammentati.
Con tutto questo arsenale aveva costruito i quadri dell’ultima generazione: “Dextra et sinistra pars mentis” cioè il cervello con le sue prerogative e specializzazioni, e l’elaborato del cervello, il pensiero.
…..
Questi quadri erano belli, interessanti, stimolanti e rappresentavano una dannata ed esasperante opportunità d’impegno in quanto da sempre andava dichiarando convinto l’equivalenza metaforica del binomio ARTE-VITA. … Dunque, quale migliore opportunità per lui di investigare il nodo esistenziale del Presente giocandosi la partita in casa, mettendo ordine nella parte destra e in quella sinistra della sua testa d’artista, attraverso l’espediente formale dell’arte astratta?
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Tratto dal libro “IL PRESENTE” di Max Loy