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percorso professionale
A N T O L O G I A
martedì 27 dicembre 2011
Piccolo saggio sulla Pittura - PARTE PRIMA - continua (2) ....
Un itinerario per trasformare le idee in fatti:
premesse e
fasi di costruzione di un quadro
1996
Oggi esistono in commercio manuali e metodi di ogni tipo per imparare a fare le cose. Nel campo dell’arte alcuni sono curiosi, perché vengono a raccontare come è fatto il corpo umano, che tutti possediamo, spiegano come è strutturato un albero, che colore ha il mare, che consistenza hanno le nuvole, come ricadono le pieghe di un drappo, qual è il colore di un’arancia e quale quello dell’uva, quali sono le posizioni che assume un cavallo e via via di questo passo.
Ce ne sono altri, e questi sono veramente belli, che insegnano a disegnare, e per fare questi si inventano certi esercizi così noiosi, ma così noiosi che giurerei non ha mai fatto nessuno.
Altri opuscoli portano il titolo: come dipingere l’acqua, il paesaggio, le case, il mare, il nudo, il sedere e chi più ne ha, più ne metta. C’è un opuscolo per dipingere ogni cosa, tranne naturalmente quel particolare oggetto o aspetto della realtà che ci interessa.
E’ logico, non ci può essere un opuscolo per tutto.
Altri ancora insegnano: “ Mò te faccio vedè come si dipinge Van Gogh, Monet, Caravaggio, Michelangelo, Picasso, ... Max Loy ... “
Mi interesserebbe veramente se mi spiegassero come dipingo io, quali colori uso e che cosa mi invento di solito. E’ una curiosità che ho sempre avuto.
Mi è capitato tra le mani anche un libro piuttosto impegnativo dal titolo piuttosto accattivante: “Disegnare ascoltando l’artista che è in noi”. Mi immagino che esisterà un libro intitolato “Lo yoga ed il disegno” ed un altro dal titolo “Lo sport e la pittura: come si dipinge correndo”, in concorrenza con un altro testo pubblicato dall’altra parte del mondo che titola, tradotto in italiano “ come correre dipingendo e cantando”.
Chiaramente ci sono poi, anzi prima, perché sono nate prima di questa fioritura editoriale sull’argomento, le Accademie:
- Ohè! Essere diplomati all’Accademia ... fa un bell’effetto, no? -
Io sono un autodidatta e mi sono divertito un mondo a dipingere, a scolpire, a costruire, ad inventare, a modellare, a suonare, a scrivere prosa, poesie, saggi e fesserie. Come ho fatto? ... e beh ... e beh ... voi volete sapere subito il trucco..... Il trucco c’è, ma non si vede: prima il business, poi il trucco, d’accordo? Il business consiste in questo: ora vi racconterò di storie a pagamento, storie di cui a voi probabilmente non importerà proprio niente, ma che a me divertono tanto e che vi leggerete per il semplice fatto che vi siete, come vedo, comprati questo libro. Naturalmente se farete la vostra parte io farò la mia, onorerò il mio impegno, manterrò la mia promessa e rivelerò il trucco.
Diciamo che nel frattempo colgo l’occasione per dire la mia, a modo mio ed a fin di bene. Infatti nulla e nessuno ci aiuta maggiormente a crescere delle persone moleste.
I santi, che rappresentano al massimo livello gli artisti in quanto hanno fatto dell’intera loro vita un’opera d’arte degna di essere esposta in personale nella galleria trinitaria dell’Altissimo, sono sempre vissuti attorniati dalle persone moleste, altrimenti chiamati peccatori. Se si estirpa la zizzania, si sradica anche il grano. Se volete il trucco vi dovete sciroppare tutto il libro.
giovedì 8 dicembre 2011
L'origine
Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato?
Domandò il bambino a sua madre.
Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose:
tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio,
tu eri il Suo desiderio.
Tu eri nelle bambole della mia infanzia,
in tutte le mie speranze,
in tutti i miei amori, nella mia vita,
nella vita di mia madre,
tu hai vissuto.
Lo Spirito immortale che presiede nella nostra casa
ti ha cullato nel Suo seno in ogni tempo,
e mentre contemplo il tuo viso, l’onda del mistero mi sommerge
perché tu che appartieni a tutti,
tu mi sei stato donato.
E per paura che tu fugga via
ti tengo stretto nel mio cuore.
Quale magia ha dunque affidato il tesoro
Il segreto dell'evoluzione
Cominciammo sotto forma di minerali,
emergemmo alla vita vegetale,
quindi allo stato animale,
e infine fummo umani,
sempre dimentichi del nostro stato precedente,
tranne che all'inizio di primavera
quando ci sfiora il leggero ricordo
di essere già stati verdi.
E' così che il giovane si rivolge al maestro,
e il bimbo al seno che lo allatta,
senza conoscere il segreto del suo desiderio,
eppure seguendolo istintivamente.
L'umanità percorre il suo cammino di evoluzione,
in questa migrazione di intelligenze,
e benchè sembriamo addormentati
c'è una veglia interiore a dirigere il sogno,
che alla fine ci porrà di fronte,
meravigliati,
alla verità di chi noi siamo.
Rumi XIII secolo
domenica 4 dicembre 2011
Lady O. - Sulla Bellezza e sull'Amore
Io sogno di lei, al riparo, lontano da tutto,
vagando distratto nelle mie nebbie:
laggiù, oltre lo sguardo,
eravamo noi nell’età del gioco e degli incanti.
Qui, dove si alternano le stagioni,
siccità e gelo inaridiscono l’erba aprendo solchi nella terra,
rughe sul volto: la primavera è breve.
Nebbia luminosa dissolve il mondo in un lento oblio.
Fugace, il presagio del tempo, aduna nuvole leggere,
farfalle, musica…
il peso inconsistente dell’effimero
distilla nell’anima una nota strana,
in tono minore: bellezza,
non è per sempre.
Io sogno di lei, al riparo,
lontano da tutto,
vagando distratto nelle mie nebbie.
sabato 3 dicembre 2011
Sincronia e diacronia: un’analisi dell’artista.
Oggi, per la lettura delle opere dell’artista Max Loy e perciò per la sua più approfondita conoscenza prendiamo come tema questi differenti termini:
Sincronia:
complesso delle caratteristiche strutturali di un fenomeno considerate in un determinato momento storico, prescindendo dalla sua evoluzione.
Diacronia:
dimensione temporale in cui si collocano i fenomeni nel loro continuo divenire
Tutti i fenomeni possono essere studiati secondo queste due diverse prospettive: quella sincronica e quella diacronica. Infatti affinchè un ingrediente esperienziale sia avvertito come espressione di un modo di essere, entrambi gli aspetti sembrano necessari: la sua appartenenza a una configurazione unitaria e la sua relativa persistenza.
Anche il linguaggio dell’arte di Max Loy può perciò essere esaminato secondo queste due diverse dimensioni.
Mettendo a confronto queste due diverse opere del pittore cosa ne emerge?
Lo chiediamo proprio all’Autore ...
"Ne emerge che la confusione dello sfondo nel primo quadro si è risolta in una confusione strutturata e armonica, la figura non è più un soggetto “applicato” e forse incongruente, mentre la monocromia si è arricchita di una tavolozza accesa, morbida e fusa, illuminata da una sorgente di luce che sembra essere il nuovo coerente soggetto di un disordine dinamico, ma non opprimente.
Morale:
la confusione resta la caratteristica endemica e permanente,
ma fa ben sperare."
Max Loy
Piccolo saggio sulla Pittura - PARTE PRIMA - continua (1) ....
Un itinerario per trasformare le idee in fatti:
premesse e
fasi di costruzione di un quadro
1996
La volontà ha fatto la sua parte fin qui, ma quello che adesso mi serve non me lo può procurare, esula dalle sue competenze. Ora ho bisogno di un coinvolgimento emotivo, di un sentimento.
Se non mi importa niente di quel che faccio, se non sento l’importanza di dare un corpo alle idee, ai sogni, ai pensieri, se non desidero comunicare, esprimere, elaborare la creazione, se non gusto la bellezza e non mi emoziona l’atto simbolico di “mettere al mondo”, di “generare”, di dare vita, se tutto ciò non mi commuove e non mi esalta, allora non potrò mai cavalcare quell’onda anomala e gigante che è l’ispirazione, non potrò conoscere quali regioni si estendono al di là del mio piccolo orizzonte.
“ ... Noi verremo a te e prenderemo dimora presso di te...” rivela il Dio trinitario all’uomo che spazza la sua casa in attesa dell’Ospite di riguardo.
Spazziamo dunque la nostra casa per ricevere la scintilla dell’ispirazione, poiché nulla è più importante che vivere in comunione con il mistero.
L’artista è uno spirito contemplativo ed uno che prega.
Poi “il vento soffierà dove e quando vuole ... “ e dovremo imparare ad attendere vigili: ci vuole pazienza. E la pazienza ci recherà in dono la saggezza.
A proposito di saggezza ... e di logica: l’opera che uscirà da noi non la riterremo più grande di noi. Non creiamo un idolo da un pezzo di legno scolpito: è una storia vecchia. Dal più piccolo non può derivare il più grande. Ed è al tempo stesso un avvertimento: se vuoi creare opere di valore, portati al livello del valore; se vuoi la qualità, diventa qualità; se vuoi essere un buon artista, pratica la virtù (almeno ogni tanto).
C’è una sola eccezione a questa equazione. E’ la grande ispirazione per mezzo della quale Dio in persona ci porta in braccio oltre e ben oltre i nostri limiti. Ma non è cosa di tutti i giorni.
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