tutte le immagini dei quadri, delle sculture ed i testi tratti dai libri dell’artista sono © di Max Loy


..."Il raggio verde è una luce visibile per brevi secondi nelle chiare serate estive, subito dopo il tramonto del sole.

In metafora è qualcos’altro di più significante, una luce interiore che va cercata lì dove ha dimora: nel silenzio.



raccolta di immagini, testi e pensieri di Max Loy ...

e di quant'altro attinente alla sua arte

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In these paintings of mine there are two different elements: colour and shape, casualty and organization, intuition and recognition. Two different types of music combining melody and a countermelody evoking the marvel of a stereophonic listening.


ACCOMODATI, SEI IL BENVENUTO !

Introduzione alla Sua arte

Esposizione virtuale delle opere di Max Loy.

“E’ così: ogni azione e ancor più manifestamente quelle dettate dal sentimento, affondano le radici in una regione misteriosa dalla quale ogni gesto assume un significato trascendente che è caratteristico della figura dell’uomo: egli trascende se stesso, così le sue azioni sono allegorie, immanenza e trascendenza insieme.

Questo è un mistero grande, l’unico.”

data inizio blog: 8 ottobre 2009


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sabato 7 gennaio 2012

Piccolo saggio sulla Pittura - PARTE PRIMA - continua (3) ....

Un itinerario per trasformare le idee in fatti:
premesse e
fasi di costruzione di un quadro
1996



E poi c’è la Storia, lo sguardo d’insieme dall’alto, quello che ogni bravo pittore dà allontanandosi di tre passi dal quadro sul cavalletto per capire se la cura così attenta ai particolari che sta dipingendo è essenziale e bella anche a tre metri di distanza, quando con uno sguardo si può abbracciare l’intera dimensione del quadro.



Nella cura del dettaglio fa uso della tecnica, nella valutazione a distanza fa uso dello stile, che è la cultura che ha selezionato, anno dopo anno, tutte le informazioni e le esperienze provenienti dai quattro punti cardinali, a partire dal lontano avanti Cristo fino al tempo attuale, riferite alla situazione presente ed osservate dall’altezza variabile di un orizzonte personale, determinato da molteplici cause e concause legate inestricabilmente ed un criterio insindacabile, ma arbitrario di valori stabilito intorno ai tre o quattro anni, quando non capivamo niente di niente, quasi come adesso.

Questo è lo stile ...

Tecnica e stile ... di che cosa vogliamo parlare? Non mi chiedete che vi spieghi la tecnica! Volete forse che vi annoi a morte? Quando sarò più cattivo vi accontenterò, ma ora non mi sembra bello, il mio stile ne soffrirebbe. Intanto imparate questo: non bisogna mai sacrificare lo stile ad esigenze profane, per questo, in un certo senso, tutte le scuole, le accademie ed i manuali sono sconsigliabili ai fini di maturare una personalità autonoma.
Le cose dovrebbero andare così: si dovrebbe colloquiare con le mode e con l’autorità. Ma questo è molto difficile quando la nostra personalità non è ancora formata. Del resto questo è un dilemma: se si frequenta un maestro, prima o poi ci plagia. Se non ci si confronta si resta isolati e disinformati. Ognuno trovi da sé la giusta soluzione, io propongo la mia: mi scelgo un maestro veramente in gamba, uno che stia al posto suo e che abbia estremo rispetto per la mia individualità. Me lo immagino così: con la barba bionda ed i capelli fluenti, il volto serio e volitivo, mite e sereno, sobrio di parole, capace di ridere, che non mi rinfacci il tempo che mi dedica, anzi che desideri stare con me, che mi ascolti, che mi voglia bene, che non mi vizi, che sia irremovibile, solido, sapiente e saggio, che abbia un nome che lo rappresenti bene, un nome ebraico, per esempio.


            Ovviamente io porto la barba, che non è bionda, però ora è brizzolata, ed i capelli non sono proprio fluenti, ma io faccio finta che lo siano: di capelli ne ho pochi, ma di fantasia quanta ne voglio. Sono i denti sporgenti nascosti sotto i baffi che non centrano niente ... ma che si deve fare ...

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