tratto dal libro di Max Loy "Costa dei Fiori"
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A N T O L O G I A
martedì 3 gennaio 2012
Il bravo pittore Max
Apro il baule dell’auto per prendere i due quadri che riporto dal Flamingo. Faccio questa spola spostando le cose su e giù per variare le mostre.
Come sempre ho le mani piene: chiavi, astuccio, costume, scheda, quaderno in una mano e con i due pannelli nell’altra, tento di richiudere lo sportello, in alto, sopra la mia testa. Faccio strane contorsioni in punta di piedi usando muscoli impropri ed articolazioni inedite, ma poco funzionali. Alla fine mi sbatto i due pannelli sui denti e mi faccio male. Non mi viene neanche da ridere.
Devo scrivere un libro su questa storia delle mani piene…. Ho già pensato al titolo: ”A piene mani.”
Bella giornata oggi, l’aria è fresca e mette voglia di fare ed io non perdo tempo. Vedo due mamme con relativa prole che conversano nella zona bimbi che si trova accanto al mio chiosco. Faccio due passi e un sorriso, poi rivolgendomi alla più carina dico - belle signore, siete arrivate da poco mi pare… - già ho toppato perché stanno per finire la settimana di vacanza e magari si saranno offese perché praticamente gli ho detto di non averle mai notate.
Faccio finta di niente e continuo - ..allora, per la cronaca, io sono il bravo pittore Max che fa, tra le altre cose, dei bei ritratti alle belle signore e ai loro bei bambini. Se la cosa vi piace organizziamoci in tempo perché mi serve tempo. –
- semmai al mio bimbo, perché io non sono soggetto da ritratto - risponde quella carina.
Quante ne ho sentite di queste risposte?....
- gentile signora - sorrido - lei mi vuole provocare ad un secondo complimento, ma io ne posso spendere solo uno al giorno. –
- e i ritratti ce li regala? – fa l’altra che forse ha voglia di civettare (sono sempre le brutte che ci provano)
- non me lo sogno neppure, sapete, sono sposato e se si viene a sapere che regalo i miei quadri alle signorine, mia moglie cambia serratura al portone di casa. –
Basta, mi è già passata la voglia di darmi da fare, meglio filarsela in canoa in mezzo al mare.
Così decido e così faccio, me la carico in spalla e facendo il solito slalom tra alberi e cespugli, varco il primo cancello.
Il secondo cancello è più complicato.
Nicola ha fatto installare un cannicciato a S che protegge l’ingresso alla spiaggia privata dalla curiosità degli estranei, e per passare di li devo fare un balletto di tre passi di qua e tre di là: una cosa carina. Devo usare destrezza, e altra ce ne vuole per raggiungere il mare passando tra lo sbarramento di brandine disposte in ordine sparso.
Ho visibilità solo sul mio lato sinistro perché il destro è impedito dall’ala gialla della canoa e con gran dispiacere devo rinunciare a buttare l’occhio dove non devo perché, il caso vuole, che tutto il ben di Dio che una gentil donzella è disposta a regalarmi con tanta inconsapevole generosità, sta proprio li, a destra e, più mi avvicino, più lo nascondo.
Quando si prega il Signore: ”libera nos a malo”, il Signore libera nos a malo e non ci resta che dire grazie.
tratto dal libro di Max Loy "Costa dei Fiori"
tratto dal libro di Max Loy "Costa dei Fiori"
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