tutte le immagini dei quadri, delle sculture ed i testi tratti dai libri dell’artista sono © di Max Loy


..."Il raggio verde è una luce visibile per brevi secondi nelle chiare serate estive, subito dopo il tramonto del sole.

In metafora è qualcos’altro di più significante, una luce interiore che va cercata lì dove ha dimora: nel silenzio.



raccolta di immagini, testi e pensieri di Max Loy ...

e di quant'altro attinente alla sua arte

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In these paintings of mine there are two different elements: colour and shape, casualty and organization, intuition and recognition. Two different types of music combining melody and a countermelody evoking the marvel of a stereophonic listening.


ACCOMODATI, SEI IL BENVENUTO !

Introduzione alla Sua arte

Esposizione virtuale delle opere di Max Loy.

“E’ così: ogni azione e ancor più manifestamente quelle dettate dal sentimento, affondano le radici in una regione misteriosa dalla quale ogni gesto assume un significato trascendente che è caratteristico della figura dell’uomo: egli trascende se stesso, così le sue azioni sono allegorie, immanenza e trascendenza insieme.

Questo è un mistero grande, l’unico.”

data inizio blog: 8 ottobre 2009


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mercoledì 27 aprile 2011

Recensioni da repertorio: il fraseggio nascosto, eco dell’anima universale.


Come si possa inserire un quadro d’arte moderna in un ambiente familiare, lo si può vedere a Villa de’ fiori, dove sono esposti in permanenza diversi quadri di Max Loy. Questo artista lo trovi facilmente nel suo studio in città, in via Abbi Pazienza, circondato sempre da cataste di tele e pannelli con un unico piccolo spazio che dedica a sé per dipingere. Dice di essere entrato nella seconda fase del proprio lavoro, quella aperta verso l’astratto, e non certo per moda, piuttosto per tener dietro con la “semantica dei segni e del colore” ai suggerimenti razionali, ma soprattutto emotivi del cervello. Ecco perché tutti i suoi quadri attuali si possono intitolare “Dextra et sinistra pars mentis”, una formula che ha preso come etichetta.
Max Loy era prima un figurativo che guardava molto alla forma che sapeva ormai dominare fin troppo bene. “Ma” confessa lui stesso “avevo esaurito ogni stimolo, per cui ho voltato pagina. Dal nuovo millennio, proprio dall’anno 2000, ascolto il fraseggio nascosto delle emozioni con atteggiamento passivo e spontanea contemplazione come quando ascolto la musica. I miei quadri” spiega “li concepisco come finestre aperte sull’inconscio di ciascuno dove ognuno possa trovarvi la propria personale fantasia, i propri sogni, ricreati nel loro mistero”.
Ma la sua non è arte istintiva appunto perché è sorvegliata dalla ragione. Lo si vede dagli equilibri cromatici e dai segni grafici che uniscono le varie parti del quadro quel tanto che basta. Perfino i forti contrasti convivono armonicamente, mentre il disegno si fa sottile e sotteso pentagramma su cui danzano percezioni come note di sinfonie novecentesche. Il ritmo è appunto un’altra conquista di Loy: “..la vita è ritmo..” osserva “…lo è tutto il creato.” Per cui la pittura che voglia rappresentarli non può non esprimere questa musicalità che è voce di vita quotidiana ed ancor più eco dell’anima universale.
                                                                                                                                                                      Paolo Gestri




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