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giovedì 17 marzo 2011
Il ritratto di Garibaldi: il mito dell'eroe.
Garibaldi, uomo concreto e perfino impulsivo, di temperamento naturalmente incline ai viaggi e alle fantasticherie, è l’uomo con piú segreti e misteri. Garibaldi risulta un personaggio con luci e ombre, virtú e debolezze, come ogni uomo impegnato in un’impresa titanica quale quella di voler unificare un Paese con tante identità diverse, e farlo con una guerra lampo, quasi messianica.
Garibaldi recava in sé impulsi diversi da quelli che un uomo comune avrebbe potuto accogliere dall’ambiente in cui era vissuto e dall’educazione ricevuta.
Forse la leggenda di Garibaldi contiene piú verità che la cronaca della sua vita. In particolare la sua permanenza in Sudamerica, che lo pose di fronte a situazioni di alto rischio in condizioni, spesso, di inferiorità numerica. Questa esperienza ebbe per lui un valore formativo enorme perché lo abituò al comando di elementi i più eterogenei, gli fece scoprire il grande vantaggio del fattore sorpresa e di una buona conoscenza dei luoghi, gli insegnò come ottenere i migliori risultati con i mezzi modesti di cui disponeva. Tra arrembaggi, agguati, sequestri di merci e scontri navali si venne costruendo la figura di un soldato-corsaro che, pur alieno da compiacimenti guerrieri, sotto il fuoco nemico si sentiva nel suo elemento naturale.
L'uomo che nell'immaginario popolare avrebbe un giorno preso i tratti del guerrigliero tutto impeto e coraggio era in realtà un soldato autentico: poteva anche acconciarsi nelle condizioni più difficili ai mezzi tipici della guerriglia, ma le aspirazioni e le prospettive erano quelle di un regolare nel quale però l'ideologia rivoluzionaria aveva sviluppato il senso della libertà come conquista collettiva e dovere morale comune.
Garibaldi è l’archetipo dell’eroe capace di imprese sovrumane che conserva intatti i tratti semplici della propria umanità. I valori suoi propri erano: la solidarietà con i popoli in lotta per l'indipendenza, l'umanitarismo, volontà di combattere il dispotismo, l'affermazione dei valori di libertà in tutti i campi, incluso quello religioso. Accetta la guerra come un male necessario. Poteva essere temperata nei suoi aspetti più crudeli dalla pietà cavalleresca verso il nemico sconfitto e dalle qualità umane dei combattenti.
E’ un mito necessario e tuttavia problematico. Ma è il rispetto di miti come questo, per la sua memoria divisa, contrastata, plurale che si reggono l'identità e le sorti delle nazioni civili.
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