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A N T O L O G I A
martedì 25 gennaio 2011
La pittura astratta: la forza emotiva del colore
S’intuiscono dentro l’astrazione i sentimenti della forma perduta. La forma è una nostalgia di quello che ha visto il pittore e, di quello che ha visto, rimangono dei segnali nei segmenti cromatici. Le sue composizioni, le sue improvvisazioni sono testimonianza di una lingua pittorica che impone una nuova organizzazione degli elementi cromatici, essa è come “un controcanto” di una condizione sentimentale, come se la pittura dovesse scaricare sulla tela i palpiti, i movimenti fisici, la sensibilità infuocata ed il turbamento dell’artista.
In questo senso la pittura astratta non è soltanto sperimentazione, ma è pittura psicologica. In essa progressivamente avviene la trasformazione delle immagini oniriche in disegni e forme geometriche, che non sono però regolari secondo uno schema matematico, forme calcolate in maniera inoppugnabile; l’astrazione in questo caso è un’astrazione lirica, lirica e onirica, in cui continuamente si inseguono le memorie delle spiagge lontane, dei palazzi, delle barche, dei porti, di terre magiche e mitiche abitate solo da accennate presenze. In questo senso si può intendere che l’artista trasforma in una dimensione letteraria e sognante una ricerca che è di ordine formale. Riesce quindi a tenere insieme due diversi elementi: quello letterario, quello evocativo, quello lirico, quello onirico come un pittore antico e la trasformazione del linguaggio in cui i colori corrispondono ad emozioni.
In questa pittura da un lato si persegue un linguaggio nuovo, una sperimentazione tenace e dall’altro lato si mantiene un collegamento con le favole, i miti, la dimensione universale del mondo ancestrale. In essa si esprime l’energia dell’esistenza, l’energia del mondo, un dinamismo che anima di luce, che rende vitale la forma ed i colori, puri corpi nello spazio compositivo.
Anche in questa pittura assistiamo ad una evoluzione del linguaggio. Essa è molto consistente: parte dall’immagine ancora naturalistica, ancora con riferimenti alla morfologia della natura, per approdare ad una espressione tutta concettuale, ritagli di forme che hanno poco a che fare con il riferimento naturale.