Link di Max Loy
·http://www.youtube.com/user/maxloy1950
·http://blog.libero.it/ecodimaxloy/
·http://www.gigarte.com/maxloy
·http://twitter.com/maxloy1950
. https://www.gruppoalbatros.com/prodotti/mettimi-come-sigillo-sul-tuo-cuore-max-loy/
percorso professionale
A N T O L O G I A
lunedì 13 febbraio 2017
I diversi linguaggi
Se da svegli i pensieri (o la loro
"energia generante") prendono subito forma come linguaggio
strutturato e raziocinante, una volta che la coscienza superiore è attenuata
tale energia prende una diversa direzione, probabilmente l' unica che ci è
possibile in tale stato, trasformandosi in un linguaggio "figurato"
dove la logica è sostituita dalle regole più arcaiche della condensazione,
dello spostamento, dell'associazione, dell'intuizione, del simbolismo e via
dicendo, che sono poi i fondamenti dello stesso pensiero logico e che,
guarda caso, ritroviamo in ogni espressione che definiamo "artistica"
proprio in quanto capace di comunicare attraverso tali meccanismi, piuttosto
che con la prosa tradizionale.
Occorrerà quindi un processo di "decifrazione inversa" per
riformulare logicamente quanto trasmessoci in questo modo, come per capire il
gesticolare di chi non parla la nostra lingua, o le figure retoriche usate in
poesia, o il dipinto del pittore, un brano musicale ecc. ecc.
Il linguaggio delle immagini è il più
antico che conosciamo, il più semplice ed accessibile, anche se, appunto, si
tratta di un “linguaggio dimenticato”; un linguaggio di cui, con l’ uso della
parola, abbiamo perso la pratica e la confidenza.
Gli evocatori emozionali,
ossia ciò che suscita in un soggetto certe emozioni, sono legati alla loro
capacità di parlare al suo inconscio, aggirando le eventuali resistenze del
soggetto. Il linguaggio delle emozioni è fondamentalmente un linguaggio
simbolico e metaforico; un linguaggio che in primis può sembrare indecifrabile,
ma che in effetti “attraversa le pareti piuttosto che utilizzare la porta”.
Questo ne decreta una straordinaria efficacia comunicativa capace di superare
barriere ed impedimenti.
Testo liberamente tratto da "Il linguaggio dimenticato" di E. Fromm
Iscriviti a:
Post (Atom)