tutte le immagini dei quadri, delle sculture ed i testi tratti dai libri dell’artista sono © di Max Loy


..."Il raggio verde è una luce visibile per brevi secondi nelle chiare serate estive, subito dopo il tramonto del sole.

In metafora è qualcos’altro di più significante, una luce interiore che va cercata lì dove ha dimora: nel silenzio.



raccolta di immagini, testi e pensieri di Max Loy ...

e di quant'altro attinente alla sua arte

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In these paintings of mine there are two different elements: colour and shape, casualty and organization, intuition and recognition. Two different types of music combining melody and a countermelody evoking the marvel of a stereophonic listening.


ACCOMODATI, SEI IL BENVENUTO !

Introduzione alla Sua arte

Esposizione virtuale delle opere di Max Loy.

“E’ così: ogni azione e ancor più manifestamente quelle dettate dal sentimento, affondano le radici in una regione misteriosa dalla quale ogni gesto assume un significato trascendente che è caratteristico della figura dell’uomo: egli trascende se stesso, così le sue azioni sono allegorie, immanenza e trascendenza insieme.

Questo è un mistero grande, l’unico.”

data inizio blog: 8 ottobre 2009


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sabato 18 febbraio 2012

Piccolo saggio sulla Pittura - PARTE PRIMA - continua (5) ....

Un itinerario per trasformare le idee in fatti:
premesse e
fasi di costruzione di un quadro
1996



Vedete, qui il caso non c’entra.
Chi ipotizza il caso se ne infischia della coerenza e della responsabilità e crede stranamente ai miracoli, senza credere in Dio.
Pretende l’assurdo solo per evitare la responsabilità che, ammetto sia un grave peso, ma è ineludibile.
La responsabilità è una roccia, una montagna: non si sposta. Tutti i nostri sforzi per sgombrare lo spazio della nostra coscienza daslla responsabilità non smuovono di un millimetro questa roccia che occupa tutto lo spazio della realtà. Non vedere la responsabilità non significa minimamente aver eluso il problema, aggirato lo scoglio, ma semplicemente che stiamo che stiamo camminando con gli occhi chiusi.


 Un pittore che tenti di comprendere e di dipingere il mondo ad occhi chiusi è un pittore cieco.
Ma Dio è grande, grande nella misericordia: pone sulle nostre spalle un giogo leggero. Con tutta la buona volontà non comprenderemo mai quanta responsabilità abbiamo avuto.
Al giorno d’oggi non ricordiamo nemmeno che esiste un peccato di omissione. L’omissione? E che cos’è? Provate ad interrogare il caso, chissà che risposta potrà inventare.
A questo punto il mio stile suona la campana di primo round, mi impone un break, perché mi sono ricordato all’improvviso che dipingere è un gran divertimento.


  Vedete, è impossibile tenere tutto presente contemporaneamente. O si è calati in una situazione o si è presi da un’altra. La vita è una sorta di stratificazione di tante esperienze sovrapposte una all’altra. Guardate la Storia e guardate un vostro album fotografico. Probabilmente nei vostri documenti fotografici siete sempre in vacanza o a tavola a far festa o sopra un cavallo o dentro un carro armato a combattere un nemico. Guerra e pace, guerra e pace, dolore e gioia, dolore e gioia, rassegnazione, serenità, stanchezza, speranza, nuovo, vecchio, prima, dopo tutto stratifica, andando a costruire quell’humus culturale che diventa il nostro stile, che è la nostra vita, che siamo noi. Ecco allora, se così stanno le cose, o meglio, poiché m’è parso che così stiano le cose, io mi sono inventato uno stile, anzi, questa volta è più esatto dire una tecnica che somigli alla vita: dipingo per velature, a strati ... uno, due ... quattro, sei strati uno sull’altro che si integrano, si completano.


Luce, buio, dettaglio, insieme, analisi, sintesi fino a giungere alla sapienza ed alla consolazione degli ultimi tocchi, sintesi di tutto, fusione di tutte le esperienze, risposta a tutte le domande, equilibrio, unità ... Amore.

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