tutte le immagini dei quadri, delle sculture ed i testi tratti dai libri dell’artista sono © di Max Loy


..."Il raggio verde è una luce visibile per brevi secondi nelle chiare serate estive, subito dopo il tramonto del sole.

In metafora è qualcos’altro di più significante, una luce interiore che va cercata lì dove ha dimora: nel silenzio.



raccolta di immagini, testi e pensieri di Max Loy ...

e di quant'altro attinente alla sua arte

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In these paintings of mine there are two different elements: colour and shape, casualty and organization, intuition and recognition. Two different types of music combining melody and a countermelody evoking the marvel of a stereophonic listening.


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Introduzione alla Sua arte

Esposizione virtuale delle opere di Max Loy.

“E’ così: ogni azione e ancor più manifestamente quelle dettate dal sentimento, affondano le radici in una regione misteriosa dalla quale ogni gesto assume un significato trascendente che è caratteristico della figura dell’uomo: egli trascende se stesso, così le sue azioni sono allegorie, immanenza e trascendenza insieme.

Questo è un mistero grande, l’unico.”

data inizio blog: 8 ottobre 2009


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giovedì 9 giugno 2011

La vacanza





.... Da un po’ di tempo andavo rimuginando che sarebbe stato salutare cambiare aria, poter dormire un po’ e sognare una nuova vita.
(...) Non potevo proprio rimproverarmi di vivere in maniera superficiale e disattenta o di non essere sufficientemente determinato nelle scelte che potevo valutare, ma, nonostante il mio impegno, la causa profonda di questa inquietudine crescente, continuava a rimanermi nascosta a livello cosciente.
Ne risultava una sensazione diffusa di disagio e una scontentezza che quella strana e misteriosa intuizione, segno distintivo, ma incostante del mio carattere, illuminando di luci contraddittorie, tendeva ad aggravare.
Motivo per cui, nonostante le mie abitudini di solitario, avevo sempre più difficoltà a restare solo con me stesso. Non per questo rinunciavo del tutto al tentativo di mettere ordine nella mia testa e nella mia vita.

(...) Era quindi non solo opportuno, ma necessario un periodo di riposo e di svago. In altre parole una vacanza: partire ... ma per dove e per far cosa, non mi era per niente chiaro.
(...) Partire ... sì, partire, varcare lo spazio vuoto di quella finestra e andare oltre, lontano ... senza voltarmi ... Non era una decisione improvvisa, no: era un progetto antico e un patto informale che avevo fatto con me stesso:  “un giorno lascerai ogni cosa e partirai per vivere la vita.” Tutto qui, niente di meno e niente di più ... “... un giorno ...”.
Avevo allora trent’anni e mi sembrava davvero una bella età.

(...) Vacanza, ripetevo dentro di me per fissare nella mente questa opportunità.  (...) Ero solo, libero da impegni, stanco di pensare. Forse l’idea di un viaggio mi spaventava, forse non volevo abbandonare delle abitudini, la sicurezza del conosciuto ... ma nulla mi tratteneva tranne questa paura superstiziosa.
Ma potevo partire, mi consolai, tanto in qualsiasi momento avessi voluto, sarei potuto ritornare.
Chiusi le imposte, accesi la luce, poi la spensi uscendo e la riaccesi e la rispensi:  dimenticavo qualcosa?
Chiusi la porta.
“Esco a fare una passeggiata” mi dissi.

Ciò mi mise di buon umore.



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