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A N T O L O G I A
martedì 14 giugno 2011
Innamorato
Ci sono momenti a parte, momenti in cui si ha la sensazione di comprendere ogni cosa solo con un moto della mente e degli occhi, chè troppa fatica fa muovere una mano ... momenti di calma, tranquilla chiaroveggenza, di sonnolento equilibrio, di serena memoria. Ancora un poco ... e stiamo sognando ...
... e cosa rimane di questa felicità?
Un altro ricordo, una parentesi e la nostra vita continua e il nostro viaggio riprende.
Mi alzai all’improvviso e guardai l’orologio: le cinque!
Il tempo passa alla velocità che vuole. Pochi istanti possono durare anni ... e cosa resta di un’intera vita?
Un flash nella memoria.
Le cinque? ... le analogie ... le coincidenze, pensavo.
Ieri, a quest’ora, ero al pontile lì, a due passi ... e c’era lei ... Dove posso sperare di rivederla se non lì e proprio a quest’ora?
Lasciai un biglietto da cinquanta sotto il bicchiere e me ne andai in fretta. Avevo una fretta pazzesca, incontenibile, dovevo sapere subito. Il pontile era vicino e subito fui là.
Oggi però c’era della gente. Notai questo come un cattivo auspicio: questo spazio ieri era stato solo nostro e per questo era potuto accadere quell’incontro così personale, così privato e così importante.
Si ... questo era il posto ... e questa era l’ora, ma l’atmosfera no, era ben diversa ... qui lei non sarebbe venuta, qui fra la gente non poteva essere il suo posto. Lei era uscita dal mistero e dal silenzio, qui ieri il tempo si era fermato ... e ora, invece, sono le cinque e dieci, il tempo scorre e tutto cambia, la felicità passa ... l’amore si dimentica ... lei non c’è.
Appoggiato al parapetto guardavo il mare: ora era solo una distesa d’acqua vuota dove affondare la speranza e i sogni ... E chi c’era intorno a me? Gente, gente qualunque che parlava ad alta voce di detestabili stupidaggini ...
Si sopravvive malvolentieri alla delusione, non si può sopportare la risata sfrontata del mondo che ti grida – scemo! – perché sei innamorato.
Il mondo violenta l’amore e non concede spazio agli innamorati: li offende con il chiasso e la volgarità, ne svuota il sentimento con la banalità, e cancella ogni cosa con il tempo.
Tratto dal libro di Max Loy "Il viaggio"
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