tutte le immagini dei quadri, delle sculture ed i testi tratti dai libri dell’artista sono © di Max Loy


..."Il raggio verde è una luce visibile per brevi secondi nelle chiare serate estive, subito dopo il tramonto del sole.

In metafora è qualcos’altro di più significante, una luce interiore che va cercata lì dove ha dimora: nel silenzio.



raccolta di immagini, testi e pensieri di Max Loy ...

e di quant'altro attinente alla sua arte

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In these paintings of mine there are two different elements: colour and shape, casualty and organization, intuition and recognition. Two different types of music combining melody and a countermelody evoking the marvel of a stereophonic listening.


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Introduzione alla Sua arte

Esposizione virtuale delle opere di Max Loy.

“E’ così: ogni azione e ancor più manifestamente quelle dettate dal sentimento, affondano le radici in una regione misteriosa dalla quale ogni gesto assume un significato trascendente che è caratteristico della figura dell’uomo: egli trascende se stesso, così le sue azioni sono allegorie, immanenza e trascendenza insieme.

Questo è un mistero grande, l’unico.”

data inizio blog: 8 ottobre 2009


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domenica 13 marzo 2011

Naufrago beato.



Mi sono spinto un po’ al largo saltando su e giù sulle onde in una stupenda solitudine luminosa, poi mi sono sdraiato, ho disposto di traverso la pagaia sopra di me in modo che una pala mi facesse ombra alla testa e mi sono lasciato cullare, andando alla deriva come un naufrago beato. 


In quel dormiveglia fluttuante c’era il sapore di tutte le estati trascorse in Sardegna. In quel limbo, presente e passato si fondono in un unico eterno istante, estate dopo estate, anno dopo anno ed io sono sempre lì, a farmi trasportare dal mare chissà dove.

tratto dal libro di Max Loy "Costa dei Fiori"


Lungo, lungo tempo è passato

da quando cantai la mia primavera d’amore,
come volle l’impulso del mio cuore.
come di getto scaturì,
così quel suono in solitudine svanì.
Passarono vent’anni
da quando, non so dove, da uno stormo
d’uccelli, uno udìi
che con limpida voce m’inviò un suono
nato da quell’amore.

Ed ora, ecco, giunge
nel ventunesimo anno
una coppia d’uccelli:
mi rivela, al suo primo saluto,
che quel suono non era perduto.

I miei canti
di nuovo cantate,
l’eco del mio sentire
di nuovo ascoltate,
le mie emozioni
di nuovo provate,
la mia primavera
di nuovo ravvivate,
e a me la giovinezza
(bello sarebbe!) ridate:
accettate il mio grazie, pur se il mondo,
come a me un tempo, ve la toglierà.
E se il mondo di ciò vi sarà grato,
io stesso ne sarò, con voi, appagato.

Friedrich Ruckert



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