tutte le immagini dei quadri, delle sculture ed i testi tratti dai libri dell’artista sono © di Max Loy


..."Il raggio verde è una luce visibile per brevi secondi nelle chiare serate estive, subito dopo il tramonto del sole.

In metafora è qualcos’altro di più significante, una luce interiore che va cercata lì dove ha dimora: nel silenzio.



raccolta di immagini, testi e pensieri di Max Loy ...

e di quant'altro attinente alla sua arte

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In these paintings of mine there are two different elements: colour and shape, casualty and organization, intuition and recognition. Two different types of music combining melody and a countermelody evoking the marvel of a stereophonic listening.


ACCOMODATI, SEI IL BENVENUTO !

Introduzione alla Sua arte

Esposizione virtuale delle opere di Max Loy.

“E’ così: ogni azione e ancor più manifestamente quelle dettate dal sentimento, affondano le radici in una regione misteriosa dalla quale ogni gesto assume un significato trascendente che è caratteristico della figura dell’uomo: egli trascende se stesso, così le sue azioni sono allegorie, immanenza e trascendenza insieme.

Questo è un mistero grande, l’unico.”

data inizio blog: 8 ottobre 2009


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lunedì 13 febbraio 2017

I diversi linguaggi



Se da svegli i pensieri (o la loro "energia generante") prendono subito forma come linguaggio strutturato e raziocinante, una volta che la coscienza superiore è attenuata tale energia prende una diversa direzione, probabilmente l' unica che ci è possibile in tale stato, trasformandosi in un linguaggio "figurato" dove la logica è sostituita dalle regole più arcaiche della condensazione, dello spostamento, dell'associazione, dell'intuizione, del simbolismo e via dicendo, che sono poi i fondamenti dello stesso pensiero logico e che, guarda caso, ritroviamo in ogni espressione che definiamo "artistica" proprio in quanto capace di comunicare attraverso tali meccanismi, piuttosto che con la prosa tradizionale.

Occorrerà quindi un processo di "decifrazione inversa" per riformulare logicamente quanto trasmessoci in questo modo, come per capire il gesticolare di chi non parla la nostra lingua, o le figure retoriche usate in poesia, o il dipinto del pittore, un brano musicale ecc. ecc.


Il linguaggio delle immagini è il più antico che conosciamo, il più semplice ed accessibile, anche se, appunto, si tratta di un “linguaggio dimenticato”; un linguaggio di cui, con l’ uso della parola, abbiamo perso la pratica e la confidenza.

Gli evocatori emozionali, ossia ciò che suscita in un soggetto certe emozioni, sono legati alla loro capacità di parlare al suo inconscio, aggirando le eventuali resistenze del soggetto. Il linguaggio delle emozioni è fondamentalmente un linguaggio simbolico e metaforico; un linguaggio che in primis può sembrare indecifrabile, ma che in effetti “attraversa le pareti piuttosto che utilizzare la porta”. Questo ne decreta una straordinaria efficacia comunicativa capace di superare barriere ed impedimenti. 

Testo liberamente tratto da "Il linguaggio dimenticato" di E. Fromm