tutte le immagini dei quadri, delle sculture ed i testi tratti dai libri dell’artista sono © di Max Loy


..."Il raggio verde è una luce visibile per brevi secondi nelle chiare serate estive, subito dopo il tramonto del sole.

In metafora è qualcos’altro di più significante, una luce interiore che va cercata lì dove ha dimora: nel silenzio.



raccolta di immagini, testi e pensieri di Max Loy ...

e di quant'altro attinente alla sua arte

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Studio: via Abbi Pazienza 14 – C.A.P. 51100 Pistoia cell. 3389200157 mail - info@maxloy.com

In these paintings of mine there are two different elements: colour and shape, casualty and organization, intuition and recognition. Two different types of music combining melody and a countermelody evoking the marvel of a stereophonic listening.


ACCOMODATI, SEI IL BENVENUTO !

Introduzione alla Sua arte

Esposizione virtuale delle opere di Max Loy.

“E’ così: ogni azione e ancor più manifestamente quelle dettate dal sentimento, affondano le radici in una regione misteriosa dalla quale ogni gesto assume un significato trascendente che è caratteristico della figura dell’uomo: egli trascende se stesso, così le sue azioni sono allegorie, immanenza e trascendenza insieme.

Questo è un mistero grande, l’unico.”

data inizio blog: 8 ottobre 2009


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domenica 29 settembre 2013

La malinconia


La malinconia non è un passivo guardarsi l’ombelico,
è uno stile di vita,

un modo di vedere l’esistenza, nella sua forma migliore è lucidità.

Ha poco a che fare con il sentimentalismo.


È un rendersi conto:

che la vita è breve, che la morte attende tutti,

che la malattia e la sofferenza fanno parte della vita.


La malinconia confi­na con la tristezza, una brutta parola.

Occorre forse una certa forza interiore

per vedere la caducità e co­glierne la bellezza.


La malinconia confina anche con la rassegnazione,

pure questa una brutta parola agli occhi di molti.

Mai rassegnarsi! In piedi e via! Più azione!

esclamano gli esuberanti,

e danno una bella pacca sulla schiena al loro prossimo,

magari già malconcio.


La ras­segnazione è il legittimo rifugio al triste pensiero

che non posso far nulla riguardo a un sacco di cose,

nono­stante tutti gli appelli e i bei pensieri.


Per tornare alla malinconia:

è un buon rimedio contro tutta l’arroganza

che la lotta per la sopravvivenza porta con sé tra gli es­seri umani.

Guardate quanto sono bello, sano, e im­mortale!

Ma gli allegri urrà si spengono con l’arrivo del gelo e dell’autunno.

Allora è preferibile avere una dife­sa discreta ma salda nel profondo,

magari in forma di una solida fede.


La malinconia richiede una certa dose di equilibrio,

di contemplazione, di solitudine e di ca­pacità di ascoltare,

la propria vita come l’altrui.


È il tampone necessario e legittimo contro il dolore profon­do

e in questo somiglia alla convinzione religiosa,

quella che non pretende nulla ma dà.


La tristezza, la malin­conia non offrono nessuna panacea.

Sanno che cosa vogliono dire le sconfitte

e come si può faticosamente superarle.


Non promettono nulla che non possano mantenere.

Sono le alte giornate d’autunno dopo un’e­state traditrice. 


Bo Carpelan, "Il libro di Benjamin", p. 71


venerdì 20 settembre 2013

FUORI dalle ROTTE

Mare, mare colorato e stupendo: mare di Sardegna, la mia isola.  

Viaggiando sulla panoramica, si aprono alla vista scenari mozzafiato, che sempre emozionano.  
I miei vagabondaggi non sono turismo, non mi muove curiosità di passaggio, ma vocazione.
Non viaggio con destinazione, cerco sintonie, lontano dai luoghi comuni, offro occasioni all'inedito, fuori dalle rotte battute, cerco la rarefatta emozione della solitudine illuminata dal sole: quello che sta in cielo e quello che porto dentro. 
Amo la natura, mi specchio in essa, vivo in me le sue stagioni, le sue leggi sono le mie leggi, la sua giustizia, la mia giustizia, la sua armonia è il mio canone e, per affinità, amo la terra, l'acqua, la pietra, il legno e, tra le piante, l'erba e, tra le erbe, l'avena, quando secca e diventa leggera e luminosa, sempre mossa dal vento. 
Al buio austero delle cattedrali, ai monumenti restaurati preferisco l'abbandono e il silenzio solare delle rovine a cielo aperto, in cui faccio memoria della fionda e della lucertola, al riparo dei muri crollati della mia infanzia.
Nel mio volgermi indietro, nel tempo, vedo un paesaggio vuoto, vasto, un'azzurra striscia di mare all'orizzonte, piccoli fiori di campo, formiche vagabonde, un sasso … isole disabitate, fuori dalle rotte: paesaggi dell'anima.


Max Loy

martedì 10 settembre 2013

Semplice raggio



Lascia sia il vento a completar le parole
Che la tua voce non sa articolare.
Non ci occorrono più le parole.
Siamo entrambi il medesimo silenzio


Come due specchi, svuotati di ogni immagine,

che l’uno all’altro rendono
un semplice raggio. E ci basta.
  
 Lascia sia il vento di Margherita Guidacci