tutte le immagini dei quadri, delle sculture ed i testi tratti dai libri dell’artista sono © di Max Loy


..."Il raggio verde è una luce visibile per brevi secondi nelle chiare serate estive, subito dopo il tramonto del sole.

In metafora è qualcos’altro di più significante, una luce interiore che va cercata lì dove ha dimora: nel silenzio.



raccolta di immagini, testi e pensieri di Max Loy ...

e di quant'altro attinente alla sua arte

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Studio: via Abbi Pazienza 14 – C.A.P. 51100 Pistoia cell. 3389200157 mail - info@maxloy.com

In these paintings of mine there are two different elements: colour and shape, casualty and organization, intuition and recognition. Two different types of music combining melody and a countermelody evoking the marvel of a stereophonic listening.


ACCOMODATI, SEI IL BENVENUTO !

Introduzione alla Sua arte

Esposizione virtuale delle opere di Max Loy.

“E’ così: ogni azione e ancor più manifestamente quelle dettate dal sentimento, affondano le radici in una regione misteriosa dalla quale ogni gesto assume un significato trascendente che è caratteristico della figura dell’uomo: egli trascende se stesso, così le sue azioni sono allegorie, immanenza e trascendenza insieme.

Questo è un mistero grande, l’unico.”

data inizio blog: 8 ottobre 2009


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lunedì 25 giugno 2012

Un accenno di storia dell'Arte


Dal 1900 invece si è assistito ad un progressivo processo di smembramento delle opere d'arte unitarie che ancora esistevano. Si afferma così la concezione che, nella sua tendenza verso tutto ciò che è frammentario, accetta come presupposto questa tarda e innaturale scissione delle arti, dividendo anche ciò che è indivisibile: il contenuto dalla forma.

Quello che dovranno poi purtroppo sperimentare su larga scala gli uomini.

Una prima opposizione contro l'isolamento delle arti si poteva notare nella nostalgia che il romanticismo ebbe per l'opera d'arte unitaria, nostalgia che non servì però a riportarla in vita.



Nel campo della pittura e della scultura perciò si assiste nel '900 ad un ampliarsi e ad uno spostarsi dei propri confini verso altri campi. La natura, le macchine, i mezzi di locomozione. Avviene che i confini fra la bellezza di una pratica realizzazione tecnica e la bellezza sempre trascendentale dell'arte si confondono. I confini, con i prodotti semplici e puri dei primitivi e degli inesperti, dei fanciulli, divengono fluidi. Ciò accade proprio perché si attribuisce allo spirito originario, che si ritiene possa ancora esistere in tali individui, la capacità di creare qualche cosa di più perfetto e di più bello di quanto non venga creato dall’individuo colto, nel quale lo spirito originario si mostra invece già deformato.
Nel dividere ciò che costituisce l'unità, essa precipita nella pura costruzione, nella fotografia, nel sogno.



Nei tempi moderni la pittura è la più sfrenata di tutte le arti. Liberata da vincoli di compiti ufficiali per i quali essa creava, liberata dai temi obbligati che le venivano offerti e creando solo per sè o per l'anonimità dell'Esposizione, essa è minacciata dalla casualità.(k. Jaspers). Inoltre, nello stesso colore scatenato, dove esso non sia più equilibrato da contrappesi plastici e architettonici, esiste un elemento informe e caotico.



Il pittore moderno è il più compromesso fra gli artisti. E' vero che i grandi pittori dell'epoca moderna sono indubbiamente spiriti profondi, ma in nessuna specie artistica il demoniaco penetra così profondamente, l'abbandono è così grande e così grande è il pericolo di ciarlataneria.

"Gli altari in rovina sono abitati dai demoni"
(E. Junger , Blatter una Steine)


Liberamente tratto dal libro "La perdita del centro" di Sedlmayr H.


richiamo: http://maxloy-itaca.blogspot.it/2011/10/lettera-aperta.html

La Sapienza





E’ la sapienza che ha radici profonde, non nella testa, ma nel cuore, quella sapienza che permette di vedere, conoscere e riconoscere ogni cosa con occhi nuovi. Occhi acuti, per le cose che contano, e occhi miopi per tutto ciò che ci allontana dalla nostra Fonte.




E’ la capacità di attribuire il giusto valore a ogni realtà e di superare le paure, accostando la nostra fragilità all’origine dell’Essere.





E’ la libertà del cuore e la fiducia dell’essere creato.

E’ saper considerare con chiarezza e profondità il limite e la sofferenza della vita umana alla luce della fiducia incrollabile nell’infinitamente buono e inimmaginabilmente bello.



sabato 23 giugno 2012

L’irrequietezza dell’andare incontro all’ignoto


né dolcezza di figlio, né la pieta
del vecchio padre, né 'debito amore
lo qual dovea Penelope far lieta,
vincer potero dentro a me l'ardore
ch'i' ebbi a divenir del mondo esperto,
e de li vizi umani e del valore;
ma misi me per l'alto mare aperto
sol con un legno e con quella compagna
picciola da la qual non fiú diserto.

Dante (Inferno, XXVI, 94 - 102



Ulisse incarna la concezione laica e audace del mondo antico e insieme il modo nuovo di pensare.
All'interno della dimensione allegorica del viaggio, Ulisse è colpevole per aver infranto un divieto, col proprio folle ardimento. La superbia di aver voluto raggiungere l’ignoto, l’oltre solo con le proprie forze. Il suo desiderio di conoscenza è in contraddizione con la sua natura umana finita. L’aspirazione del cuore si scontra con il limite, ma il limite non può essere l’ultima parola. 


Oggi più che mai è urgente perciò far chiarezza sulla domanda “chi è l’uomo”. L’urgenza proviene dalla  perdita di senso e del valore  dell’uomo, causate dalla rivoluzione culturale degli ultimi anni. E la conoscenza e la comprensione dell’uomo non è possibile raggiungerle rimanendo nell’ambito delle scienze naturali senza una grave  riduzione connotata da frammentarietà e “dis-organicità”. Essa infatti, ci ha disegnato un'immagine in cui è cancellato ogni segno di quell'eccelsa dignità che gli nasce dall'essere immagine di Dio.


L’Uomo è colui che sa accettare e vivere la relazione di filiazione con Dio Padre e, in conseguenza di ciò, sa  vivere il rapporto di fraternità con gli uomini in Dio e in lui stesso.
Ecco allora che solo nell’uomo di fede si può trovare la risposta. Il viaggio verso il luogo ignoto è realizzato nel rispetto delle proprie capacità e perciò in assenza di contraddizione con sé stesso. Questo andare che è mosso dal desiderio umano di innalzarsi, di superarsi, di oltrepassare la ragione, di ardere di passione e di vita, si persegue nella concezione teologica dell’essere umano.

domenica 3 giugno 2012

Il girasole


La corolla giallo ocra; lo stelo forte e robusto, che può raggiungere e superare anche i due metri di altezza, fanno del girasole un fiore vitale, che sprigiona forza e potenza, ma che si contraddistingue per la sua semplicità disarmante, tanto da essere uno dei fiori più amati della bella stagione.





Il capo inclinato del girasole segue sempre il nostro grande astro, dal suo sorgere per tutto il corso della giornata, da est a ovest, per ritornare a est alla sera.


L’eliotropismo di questo fiore rimanda a un’antica leggenda, influenzata dalla mitologia greca: la vicenda successa alla ninfa Clizia. Questa dea minore era innamorata non ricambiata di Apollo, il dio del sole, e stava seduta e lo fissava dall’alba al tramonto. Per magia, il corpo di Clizia fu trasformato in un girasole che continuò a voltarsi sempre verso il sole. 

In riferimento a questa immagine il girasole diventa simbolo di costanza e di fedeltà assoluta, oppure di adorazione.


Così, nel mondo spirituale il girasole è metafora dell’amore divino e dell’anima che rivolge continuamente a Dio i propri pensieri e sentimenti, perciò è anche simbolo della preghiera. Per il suo continuo rivolgersi al sole, esso rappresenta la venerazione, per altri invece indica riconoscenza verso colui che ci permette di vivere. 

Il sorgere e il tramonto rinnovati quotidianamente sono una perenne rappresentazione simbolica della resurrezione, e poiché il sole rischiara tutte le cose con la stessa luce, assume anche un simbolo di giustizia.




Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.
.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
é dunque la ventura delle venture.
.
Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.
.
(da Ossi di Seppia di Eugenio Montale)